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UN VASCELLO DI PIRATI FERITI MA NON MORTI

Il Verona giocava sotto-ritmo, a bassa intensità, senza velocità. Non aveva "tempi" di gioco, era sempre o troppo avanti o troppo indietro. Queste cose le scrissi molti mesi fa, parlando anche del pressapochismo degli schemi. 

Remondina era stato deludente da questo punto di vista. Gli osservatori anche tecnici che guardavano i suoi allenamenti mi hanno sempre parlato di questa "poca" intensità. Che forse rifletteva il carattere dell’allenatore. E che ha, purtroppo, creato il fallimento sportivo che abbiamo sotto gli occhi.

Questo per riportare le cose all’interno del rettangolo verde. Io francamente non credo ai santoni. Mourinho non sarebbe Mourinho se al di là dell’aspetto comunicativo non avesse solidissime basi tecnico- tattiche. La gara con il Barcellona è stata un capolavoro da quel punto di vista e a nulla sarebbe servito il Mourinho televisivo senza quello che sa allenare una squadra.

Sarà così anche per Vavassori. Uno che, a quanto si dice, le scommesse le sa vincere sul campo, allenando. Sono bastati un paio di sedute per far capire che la musica è cambiata. Chi era a Sandrà giovedì, avrà visto con quanta "intensità" si è fatta quella seduta. I giocatori alla fine sono usciti stremati, Vavassori li ha "spremuti" come poche volte si era visto.

Il cambio di rotta è evidente. Perchè questa scommessa il Verona la può vincere solo attraverso il lavoro. Alzando i ritmi di gioco come poche volte ha fatto in questa stagione, aggredendo gli avversari non dando loro tregua. A quel punto, la qualità superiore uscirà fuori. Lavorando non servono le parole, i proclami. Il gruppo capisce da solo che la musica è diversa e che può tornare a credere in se stesso. Il recupero di questa fiducia sarà basilare nella prima gara contro il Rimini, la più delicata.

In questo momento il Verona è una mina vagante. Nessuno sa che squadra riuscirà a plasmare Vavassori in questi quindici giorni, tantomeno il Rimini che magari si aspetta un Verona old-style.

Perso per perso, in questo momento siamo un vascello di pirati, un po’ feriti, ma  pronti a vendere cara la pelle. Vaghiamo per il mare lavorando in silenzio, stiamo curandoci le ferite e poi vediamo se siamo ancora capaci di assaltare qualche nave.

Il resto, tutto il resto, voci, pettegolezzi, casini sono solo cazzate. Inutili e dannose. Smettiamola anche noi di scrivere e alimentare questo traffico. Primo perchè non corrisponde al vero in molti casi, secondo perchè è il solito gioco di Tafazzi. E martellarsi gli zebedei da soli sinceramente mi sembra veramente assurdo.

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