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BENTORNATO PRESIDENTE

Sono sincero. Giovanni Martinelli non sono ancora riuscito a conoscerlo bene. Il presidente del Verona è un uomo che non si svela. E’ un timido che resta dietro alle quinte. Quello che so di lui e del suo carattere me lo raccontano i suoi collaboratori. E’ un uomo determinato. Uno che non molla facilmente. Anche testardo. Il Verona lo ha inseguito fin dai tempi di Pastorello ma non vedendo chiaro nei bilanci mollò la presa, dopo una visita breve negli spogliatoi a Bari dove conobbe la faccia seria e onesta di Massimo Ficcadenti. Poi addentò nuovamente la preda con Arvedi. Diciamoci la verità: avrebbe potuto far fallire il Verona e risparmiare un sacco di soldi. Ma non lo volle fare. Ha preso la via maestra, sebbene ci fosse, in quel primo periodo la velatura dell’ipotesi fusione, propagata a piene mani da qualche collaboratore. Magari anche lui aveva sottovalutato la cosa. Ma non appena sbarcato nel Verona capì che quella bestialità non s’aveva da fare. Ha rispettato ruoli, squadra, dirigenti che lui stesso aveva scelto. L’ha sempre fatto nelle sue aziende, lo ha fatto anche nel Verona. Ma è stato clamorosamente tradito. Per questo la sua immagine è uscita cristallina dal tracollo finale del Verona. C’era troppa buona fede in Martinelli per poter essere anche minimamente coinvolto nel fallimento. In realtà, lui lo sa benissimo, ci ha messo anche del suo. S’è fidato troppo. Avesse seguito il suo istinto, Remondina sarebbe stato cacciato dopo lo schifo di Marcianise. La sua delusione più grande, l’ho capito quando lo intervistai in sede dopo la gara con il Portogruaro, è stata deludere i tifosi. Sognava una grande festa per il 25° dello scudetto, una festa ideale che unisse i suoi idoli di un tempo alla sua squadra. Ma l’uomo impara in fretta. E così, ha preso la palla al balzo e dato una scossa totale all’ambiente. Ha resettato tutto, per ripartire veramente da zero. Per qualche settimana si è preso una pausa per colpa di una delicata operazione. Ma ora sta bene. E’ tornato in sella. Pronto a regalarci ancora dei sogni. Per tutto quello che ha fatto e che continua a fare, per i milioni di euro che ha speso, per aver fatto vivere ancora l’Hellas Verona, Martinelli merita tutto l’aiuto possibile del popolo gialloblù. Cioè il suo primo socio-azionista. Come sempre.  

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