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CARI TIFOSI, ECCO PERCHE’ IL VERONA SPARIRA’ DALLA TIVU’

I tornelli non c’erano. Il commenda Garonzi aveva solo messo un segno bianco sui cancelli. Se eri più alto di quel segno pagavi, se no entravi gratis. Tutti i bambini che seguivano il Verona in quegli anni erano “invitati” dai loro papà a restringersi magicamente quando arrivavano allo stadio. Anche quelli che avevano subito uno sviluppo precoce e che magari avevano superato quel metro.

Lo stadio era sempre pieno. Si arrivava presto, spesso dopo il lesso con la pearà. Le partite iniziavano sempre alla stessa ora. Tutte insieme. La Rai dava una sintesi della partita più bella della giornata verso sera. Poi c’era novantesimo minuto. Poco Verona, a volte solo il risultato. Improvvisamente però ai primi anni ’80 arrivò il tempo delle prime tivù libere e s’incominciò a vedere l’Hellas. Il mio primo ricordo televisivo era legato ad una trasmissione che Germano Mosconi faceva su Televerona. Mi ricordo anche il logo della tv. Un fondino nero con le lettere bianche: tvr. Erano anni in cui l’etere era anche selvaggio, ma noi ragazzi facevamo di tutto per vedere poche immagini del nostro Verona. Puliero iniziava a fare le macchiette su Canale 65. Tra cui anche un indimenticato Giordano Vesponi che si spruzzava litri di profumo. Iniziava l’epopea del Verona di Bagnoli. Il lunedì sera non poteva mancare l’appuntamento con Telenuovo, la prima tivù a credere nell’informazione di qualità, e il suo meraviglioso Sport Show. Guardavo ammirato quelli che da lì a qualche anno sarebbero diventati i miei colleghi. C’erano tutti: Beha, Mosca, Cazzaniga come opinionisti ma anche Briegel, Elkjaer, Marangon e Fanna. C’era Simonetta Chesini, Mosconi che nel frattempo aveva preso la conduzione del programma, un giovanissimo e bravissimo Lorenzo Roata. Le prime partite le commentava con cadenza veronese-brazileira Paolo Orlandi, il prof di ginnastica del Fracastoro, con la passione per il giornalismo. Una trasmissione tutta dedicata al Verona, sembrava un sogno. TeleArena rispondeva con Adalberto Scemma e Gigi Sacchetti che presentava con la moglie. Mario Puliero seguiva il Verona ovunque. Sugli spalti di Bergamo fece una commovente intervista a caldo al presidente Chiampan. Come facevi a non innamorarti dei colori gialloblù? Il racconto è proseguito per tanti anni. Qui a Telenuovo lo sport è sempre stato di casa. Abbiamo fatto scuola con 91° minuto e poi con Tuttocalcio, diventata un cult, la domenica pomeriggio. Il Tggialloblù è un appuntamento quotidiano irrinunciabile per molti veronesi. L’informazione locale a Verona è sempre stata di altissima qualità e fatta da tutti con grande passione. Parlo per me naturalmente, ma sono pronto a giocarmi un braccio anche per i miei colleghi di TeleArena. Ora questo patrimonio di passione e professionalità rischia di sparire. Inghiottito dal calcio business che non prevede più le tivù locali come interlocutori piegato solo alle logiche miopi dei soldi facili delle pay tivù. Dopo i regolamenti di Lega serie A e serie B è giunto anche il regolamento in materia radiotelevisiva del campionato di Lega Pro, il più mediocre, disorganizzato e brutto campionato d’Europa. I diktat sono questi: cinque minuti di commenti dagli stadi per tempo, massimo di dieci minuti per partita. Senza far vedere un’immagine del campo, senza neanche inquadrare il pubblico. Solo il giornalista. Cioè l’assurdo è che Telenuovo paga (pagherebbe…) la Lega Pro per riprendere i propri giornalisti… che parlano di aria fritta, perchè la teleradiocronaca è vietata. Evito di tediarvi qui con questione pure importanti (chi è che decide che sto facendo una telecronaca e chi un commento…). Resto al concreto: per ogni eventuale “sforamento” si paga una penale salatissima (per intenderci: dai 10 mila euro in su). Lasciamo perdere quello che succede in serie A. Lì add

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