Torna al blog

BASTA CON LA STORIA DELLA RIVOLUZIONE

 E’ un vecchio postulato di chi lavora nel campo dei media. Basta dire tre volte una cosa falsa e questa cosa, come per magia, diventa vera. I politici lo sanno benissimo. S’inventano una formula facile per il popolo, la ripetono tre volte e quella è la verità. Adesso qualcuno la sta adottando anche per il Verona. Vediamo il postulato (falso ma destinato a diventare vero perchè ripetutamente enunciato): la società ha sbagliato a fare una rivoluzione, si doveva continuare sulla strada intrapresa da Bonato, semmai con qualche piccolo ritocco. E su questo si costruisce la tesi che gli attuali dirigenti siano una mandria di incapaci. Dimenticandosi (probabilmente in malafede) che a non andare in serie B, sciupando un vantaggio abissale e facendo ridere l’intera Italia calcistica, è stata un’altra gestione. Ma veniamo al postulato (falso) della rivoluzione.

Ora vi dimostrerò la malafede di chi lo dice.

Tra i pali c’è sempre Rafael che è stato confermato. Rafael, fino a prova contraria c’era anche lo scorso anno: e rimane tra i più contestati. Forse, se c’è da fare un appunto, alla società è di averlo confermato. Alzi la mano che la pensa in modo contrario.

A destra l’anno scorso giocava Cangi. E anche lui c’è ancora. E anche lui è tra i più contestati quest’anno. Andiamo avanti: in mezzo alla difesa c’era Ceccarelli. Che c’è ancora, nonostante una partenza al rallentatore. Il secondo centrale: c’erano Anselmi (anche qui alzi la mano chi lo rimpiange…) e Comazzi. In questo caso il discorso è delicato: si poteva confermare, è vero. Ma lo poteva fare anche Bonato l’anno scorso. E non lo fece. La società quest’anno ha pensato di spendere i soldi per l’ingaggio di Comazzi in maniera diversa. Aggiungeteci che Comazzi allo Spezia non sta giocando, o gioca poco. Per sostituirli sono arrivati Maietta e Abbate. Sulla carta due giocatori che, come minimo, valgono quelli che sono partiti.

Arriviamo a sinistra: qui il discorso si fa delicato. C’era Pugliese, è arrivato Scaglia. Si poteva tenere probabilmente Gepy, che era chiuso e che comunque, nel finale della scorsa stagione, pur mettendoci tutto l’impegno possibile è stato tra i peggiori. La scelta della società è stata diversa, vedremo alla fine chi avrà avuto ragione.

Andiamo avanti: a destra si è confermato Campagna che tutti ritenevano uno dei migliori giovani in circolazione. C’è anche Russo, finito, guarda caso anche lui nel mirino della critica. Fin qui nessuna traccia di rivoluzione.

In mezzo c’è sempre Esposito: in realtà sono in molti a pensare che andava ceduto. La società ha fatto il diavolo a quattro per tenerlo. Ha sbagliato? Magari sì, però di sicuro non ha fatto rivoluzioni. Come seconda linea se n’è andato Burato ed è arrivato Paghera. Nel cambio ci abbiamo perso o guadagnato? Proseguiamo: interno era Pensalfini. Ragazzo bravissimo, ma il suo rendimento… Al suo posto sono arrivati Halfredsson e Mancini. Con tutto il rispetto: l’islandese mi pare di un altro pianeta. Mancini sta deludendo, ma le sue prestazioni non mi sembrano peggiori di quelle di Pensalfini. E arriviamo all’attacco: l’anno scorso c’erano Selva, Farias, Di Gennaro, Ciotola, Rantier e Colombo. La società ha ceduto Colombo, Rantier, Ciotola e Di Gennaro. Chi doveva tenere? Forse Rantier, dico io: che però è stato angustiato da un infortunio pazzesco come la pubalgia. Magari c’era il rischio che potesse vivere lo stesso calvario anche quest’anno. Credo che la società abbia pensato a questo. Gli altri mi pare che non abbiano lasciato grandi tracce. Se poi siamo qui a rimpiangere Farias, beh, insomma… con tutto il rispetto, mi pare c

6 commenti - 13.471 visite Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code