Gli stessi che sostengono in questi giorni che il Verona ha cambiato troppo, auspicano un’altra rivoluzione: via Giannini, Gibellini, Siciliano e forse anche Martinelli che avrebbe già fatto il suo tempo. Meglio magari un ritorno di Pastorello, che ha lasciato, incredibili a dirsi, molti nostalgici, più di quelli che in realtà hanno il coraggio di dichiararsi. In realtà le notizie di possibili cambi societari non hanno nè capo nè coda. Sempre smentite da Martinelli e Siciliano che pure dovrebbero sapere qualcosa su questo argomento. Eppure il pettegolezzo assurge a notizia, così giusto per destabilizzare ancora un po’ di più l’ambiente. A chi giova? Io un’ideina ce l’ho, ma me la tengo per me. La dirò al momento giusto, sperando di sbagliarmi. Del resto in questi anni ne abbiamo viste di tutti i colori. Ho sentito una sera per radio parlare persino i fratelli Carino, i due righeira dei poveri. Quindi non mi scandalizzo. Vi racconto, invece, quello che ho visto ieri mattina nella sede del Verona, cioè vi racconto fatti e non "menate". Ho visto Martinelli operare laboriosamente in amministrazione. Prima in riunione con Gibellini, poi con l’amministratore Marzola. Un presidente presente, a dispetto delle voci di abbandono. Ho visto lo stesso presidente firmare un pacco alto così di nuove affiliazioni di calci club, alla faccia di chi parla di disaffezione dei tifosi. Ho visto le impiegate dell’Hellas, Elena e Nicoletta, sbrogliare da par loro una decina di casi intricati. Una professionalità senza pari. Questi dipendenti lavorano da anni in mezzo a bufere di ogni tipo, eppure sono sempre lì al loro posto. Ho visto l’allenatore della Berretti Colella al computer che insieme ad un tecnico che ha lavorato anche per il Milan e per Ancelotti, faceva uno screening dell’ultima gara dei ragazzi gialloblù. Si analizzavano tutte le azioni, si catalogavano, si inserivano i dati nel computer. Un lavoro di grandissima professionalità, che naturalmente viene fatto anche da Giannini per la prima squadra. Insomma ho visto una società fortemente strutturata, organizzata, motivata. Una società seria. Francamente indispettita davanti alle notizie che stava leggendo nella rassegna stampa. Una società, conscia che solo i risultati possono portare alla serenità. Ma allo stesso tempo convinta che solo attraverso questa serietà si possa arrivare ai risultati. Frequento la sede del Verona dal 1986. Posso dirvi che il Verona ha una delle migliori dirigenze che sono passate di qui.
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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