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NON CADERE NEL TRANELLO

Dopo tre vittorie consecutive il Verona andrà a giocare ad Alessandria. Una settimana tranquilla? Pace e serenità sovrastano il cielo sopra al Bentegodi, lo stadio che ha vissuto l’epopea gloriosa dello scudetto. Eppure da molti ambienti si stanno tirando delle spallate all’Hellas. Da tempo sostengo che il Verona forte e magari in serie A spaventa. Fa paura. Meglio, molto meglio tenerlo con la testa sott’acqua. E’ stato così quando la città che conta non prese le distanze da dirigenze fallimentari. Lo è stato nell’isolamento a Martinelli. Lo è adesso che il Verona va bene. Fare due più due viene facile anche ad un semplice ragioniere, sempre attento ai calcoli. Come spiegato più volte, questa "cupola" non ha un nome. Si nasconde e agisce nell’ombra. Ma è potente, si ramifica, arriva ovunque. Discrimina chi racconta la verità, chi dà voce a chi voce non l’avrebbe. E provoca. Una provocazione sottile, finissima, ma costante e velenosa. Nella speranza di far saltare i nervi, di creare reazioni composte. Il Verona non deve cadere in questo tranello. Chiuso nel proprio fortino, non deve ascoltare nessuna "voce" esterna. Deve confinare questa "cupola" nel nulla del proprio destino. Andiamo ad Alessandria. Scaliamo le vette della classifica. Non ci curiamo del "niente". Siamo il Verona. Dimostriamolo.

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