In un mercato in cui le quotazioni dei giocatori si sono abbassate drasticamente, il vero problema è il monte ingaggi. Arrivare a mettere le mani su un buon giocatore oggi costa molto meno. Il Torino si stava aggiudicando la metà di Iunco per 119 mila euro. Il Verona ha preso la metà di Mancini per 80 mila. Quotazioni che qualche anno fa trovavi nel calcio dilettanti. Oggi il vero problema è pagare i giocatori. E’ su quel versante che le società si svenano. Ed è da questo punto di vista che la società scaligera dovrà fare attenzione. Aspettando i soci, un po’ come si faceva con Godot, la prima fase del "progetto" è stabilire un tetto al monte stipendi. Quanto costa fare una buona serie B? Il punto è questo. Si può spendere dai sette agli otto milioni di euro per una salvezza. Da qui in poi si misurano le ambizioni. Anche perchè in B, campionato lunghissimo e massacrante, è necessario avere una rosa vasta, che non mandi mai in fibrillazione l’allenatore. Infortuni e squalifiche sono capaci di rovinarti un campionato.
Il Verona però quest’anno parte con il vantaggio di avere le idee chiare. C’è Mandorlini che ha un progetto in testa. Sa quali sono i giocatori su cui fare affidamento e gli altri su cui puntare. L’allenatore ha dimostrato di non avere preclusioni ad allenare chiunque. Ma è chiaro che dopo aver passato una stagione in panchina lavorando su una squadra che lui non aveva costruito, ora deve avere voce in capitolo. Gibellini poi dovrà fare il resto agendo su due fronti: giovani e qualche colpo all’estero. Martinelli e Siciliano hanno assicurato: "Non vivacchieremo in serie B". Io sono convinto che faremo bene. E che ci toglieremo delle soddisfazioni, anche se parlare di serie A, ora mi pare fuoriluogo. La situazione è molto più rosea rispetto alla scorsa stagione. Idee chiare e tranquillità faranno la differenza.
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