Ho visto adesso le immagini del raduno del Verona in via Sogare. Qualche sms mi annunciava: da brividi. Francamente mi stupisco di chi si stupisce. Io mi stupivo di più quando in cinquemila s’andava a Busto Arsizio a festeggiare una salvezza dalla C2. Lo dico da anni: se il Verona esiste ancora è per merito dei suoi tifosi. Tanti sporchi giochi sono stati tentati sopra il Verona. Sapete meglio di me quanto abbiano provato a costruire una sola squadra, quanto è stato vicino il fallimento. Il raduno di via Sogare è la dimostrazione che alla fine nella vita la coerenza paga. Il tifoso del Verona è un tifoso coerente. Ed ora raccoglie i frutti del suo amore. Vorrei anche precisare, in maniera cumulativa, il senso del mio blog precedente. Un maestro di giornalismo, anni fa, mi spiegava: "Non bisogna mai rubare i sogni ai tifosi di una squadra di calcio". Aveva ragione. A volte però è più forte di me. Non mi è mai piaciuto l’inganno e quando vedo qualcosa che non funziona lo dico chiaramente anche se mi attira critiche. Sarebbe stato più facile dire "Tutto va ben, Madama la Marchesa". Un modo per fottervi. Sognate pure, amici miei e dopo vedrete… Il mio richiamo non è stato assolutamente una critica a Martinelli presidente, a cui ancora oggi va tutta la mia stima. Ma solo il cercare di dare un filo logico ad alcune situazioni che non mi tornavano. Perchè ad esempio gli uomini mercato della Gazzetta dello Sport mi annunciavano ogni giorno che il Verona era in vendita? Chi diceva loro queste notizie? Poi è uscito il nome di Bergamelli e la questione è stata ancora meno chiara. Aggiungeteci l’intervista di Mandorlini, i mancati acquisti di Marcolini e Fabinho, la tensione evidente tra il ds e l’allenatore, il ruolo di Siciliano sempre più defilato e avrete capito che qualche problemino all’orizzonte c’era e forse c’è ancora. Come dicevo nel precedente post, per fortuna c’è anche quella fantastica gente. Che ancora una volta ha sommerso con il suo entusiasmo tutto l’ambiente. Entusiasmo che a volte fa miracoli. E’ ripartita la stagione e io come sempre non vedo l’ora che arrivi la prima amichevole, che ci sia la Coppa Italia, che si torni a giocare. Mi manca terribilmente il profumo dell’erba, lo stadio, le maglie gialloblù. E voglio con voi continuare a sognare… Sperando che nessuno ci svegli. Buon viaggio, vecchio Verona…
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
Lascia un commento