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ECCO COSA PENSO DI RAIOLA

 Mi si chiede un giudizio sull’affare Raiola-Andreoli. Mino Raiola è uno dei più influenti-potenti procuratori di calcio che lavorano in Italia (e non solo). E’ amico di Massimiliano Andreoli al quale vorrei tirare una personale ciambella di salvataggio: il fatto di aver provato precedentemente ad acquistare il Verona (prima da Pastorello e poi da Arvedi) senza successo non lo deve esporre ad un giudizio negativo. Teniamo presente chi erano gli interlocutori e in quale marasma versava allora il Verona. Andreoli ebbe semmai il merito di far capire alla città che il Verona era una cosa importante, stoppando altri discorsi (fusione) che stavano emrgendo con forza. Nell’ultimo tentativo con Martinelli, Andreoli con il consueto entusiasmo, si spinse troppo in là. Anche allora accompagnato da Raiola, cercava di imporre all’attuale presidente del Verona un management diverso da quello scelto da Martinelli (Bonato). I fatti furono contrari a Martinelli e forse avrebbe avuto ragione Andreoli che consigliava Raiola come uomo-mercato. La storia però non si fa con i sè e con i ma. Andreoli non è entrato nel Verona e non ci entrerà (con Raiola) neanche stavolta.

E qui arrivo al mio giudizio personale. Pur essendo affascinato da un’idea che uno dei più potenti e influenti uomini di calcio possa arrivare a Verona, credo che questo ingresso sarebbe inopportuno. In breve tempo, credetemi, ci si ritroverebbe ad affrontare problemi simili a quelli già visti e affrontati con Pastorello. Sarebbe inevitabile pensare al conflitto d’interessi innescato dalla presenza di Raiola in società. I giocatori (magari buoni, buonissimi, se non eccezionali) arriverebbero a Verona per essere valorizzati e poi rivenduti a prezzi notevolmente maggiorati. E di questo guadagno il Verona godrebbe solo in parte. Nascerebbero poi, inevitabilmente, nello spogliatoio quei figli, figliastri e figli di nessuno che già sono stati la rovina dell’Hellas di Pastorello, quando i protetti della P&P strappavano al Verona le condizioni migliori, mentre chi non aderiva al "protettorato" veniva lasciato alla porta. Situazioni devastanti dentro una squadra di calcio.

Credo però che Andreoli e Raiola possano essere utili al Verona. Martinelli in realtà ha idee chiare in questo senso. Rafforzando la compagine societaria con Giampietro Magnani di Cad.it (ormai operativo in sede), con Bruno Venturi (silenzioso e appassionato compagno di viaggio di Martinelli ormai da tempo) e con lo stesso Andreoli, impegnato direttamente e senza l’amico procuratore, il Verona avrebbe una forte compagine societaria su cui poggiare i piedi. E Raiola? I suoi consigli, il suo aiuto, la sua forza sarebbero oro colato. Ma solo se fossero una consulenza esterna. Altrimenti, come detto, in pochi mesi o anni, il Verona vivrebbe nuovamente una situazione da cui si è appena, faticosamente rialzato.

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