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IL FIL-OTTO

 Il Verona di Mandorlini è nella storia. E questo piccolo traguardo non ce lo toglie più nessuno. Otto vittorie di fila non le fai per caso. Sono il frutto di una squadra forte nel cuore ancor prima che nelle gambe. Una squadra che ha costruito questo record partendo dai play-off nell’anno scorso e che quindi si è temprata nello spirito a queste gare da dentro o fuori. 

Non lo dico a caso: il Verona gioca ogni partita come se fosse una piccola finale dei play-off. Abituata mentalmente ad affrontare pressioni di questo tipo, la squadra di Mandorlini sa aspettare il momento giusto, convinta che prima o poi arriverà. Sa benissimo che la prima cosa è non perdere gli equilibri, sa che la calma è la virtù dei forti. 

La gara con l’Albinoleffe di oggi ne è stata una testimonianza. Nessun avversario era più scorbutico di quello odierno. Undici giocatori nella propria metà campo, un muro di maglie rosse che sembravano colla per le magliette gialloblù. Il Verona è stato lì, ha aspettato, li ha fatti stancare.

Poi quando è stato il momento giusto mister Mandorlini ha tirato fuori i due mastini, non prima di averli addestrati facendogli mangiare un po’ di carne cruda. Assetati di sangue, Bjelanovic e Pichlmann sono entrati e hanno azzannato un avversario ormai spossato da ottanta e passa minuti di catenaccio.

Dove arriverà questo Verona non lo possiamo dire ora. Sappiamo per certo che questi ragazzi si sono meritati una doppia menzione nei testi che parleranno della storia gialloblù. Prima per averci tirato fuori da quella che eufemisticamente definiamo "palude" della Lega Pro, e poi per aver centrato questo record.

Mancano tredici punti alla salvezza e tre giorni a Santa Lucia. Fossi un bambino gli scriverei che il mio regalo è già arrivato in anticipo. 

Ps: ci stiamo sempre divertendo.

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