Brocco, incompreso o buon giocatore? Il gol di domenica ha sollevato la questione. Chi è veramente Daniele Morante? Poteva essere lui l’uomo giusto, per trascinare il Verona verso la zona play-off, obiettivo minimo dopo la retrocessione della scorsa stagione? Le cifre dicono no. Morante ha segnato zero in campionato, ha sbagliato gol clamorosi, ma peggio ancora: si era presentato a Verona voglioso di sfondare ma solo a chiacchiere. Non è una leggenda metropolitana ma una precisa notizia che arrivava dallo spogliatoio veronese quella che lo voleva in sovrappeso e fuori forma al suo arrivo.
Il resto lo ha fatto lui: ha sbagliato gol clamorosi (ricordate a Cremona?) e man mano che passavano le partite (con conseguente calo di pazienza da parte dei tifosi) Morante era sempre più svogliato e involuto. Colpa di chi? Non credo francamente dei tifosi del Verona. Mi pare che siamo lontani anni luce dai casi “scarsa-pazienza-bastava-aspettarlo” (Gilardino?). Mentre infatti Alberto (che pure non aveva dato esempio di vita da atleta…) era un ragazzino e come tale andava giudicato e fatto maturare, Morante è un giocatore che è stato preso per fare la differenza. Subito. Immediatamente.
Altrimenti perchè avrebbe percepito un ingaggio così alto? Non era insomma la solita scommessa. Era l’acquisto “principe” della società, l’uomo che doveva fare gol. Come Totò De Vitis. E’ chiaro che quando ci sono queste premesse in pochi reggono la pressione. Ma vuol dire anche, permettetemi, che se non reggi la pressione non meriti quei soldi e non meriti una maglia importante come quella dell’Hellas.
Ecco perchè non capisco Morante adesso: con chi ce l’ha? Con i tifosi? Con i critici? Secondo me ha perso una grande occasione, sull’onda dell’entusiasmo per quel fantastico gol che ha segnato alla Pro Patria. Chiedere scusa e fare un enorme mea-culpa…
Leave a Reply