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NEREO BONATO, LA MAPEI E MARTINELLI

Nereo Bonato l’ho conosciuto qualche anno fa a margine di un convegno sul calcio giovanile. Me lo fece conoscere Antonio Terraciano, suo grande amico. Bonato è stato portiere del Verona Primavera e terzo portiere dell’Hellas.

Ieri mattina Osvaldo Bagnoli m’ha detto che non se lo ricordava bene anche se ogni tanto lo convocava in prima squadra. Bonato è attualmente al Sassuolo, la società che ha alle spalle l’azienda Mapei. Squinzi, il patron dell’enorme azienda modenese, deluso dal ciclismo si è innamorato del calcio qualche anno fa. Ed ha deciso che un giorno avrebbe portato a giocare il Sassuolo contro il Milan, la sua squadra del cuore.

Per farlo la Mapei non ha lesinato investimenti. Tra i giocatori che sono arrivati a Sassuolo per fare la differenza e portare la squadra in serie A dopo il salto in B, ci sono Zampagna e l’ex del Verona Salvetti. Giocatori con contratti importanti, onerosi e lunghi. Insomma solo ad un osservatore superficiale può sfuggire che il Sassuolo non è lassù per caso. La solidità economica di Squinzi e della sua Mapei pongono il Sassuolo in vantaggio rispetto a molte blasonate squadre di B.

Ed arriviamo al Verona, visto che Nereo Bonato dovrebbe essere il prossimo direttore sportivo della società scaligera già contattato da Martinelli qualche settimana fa (è stato anche più volte spettatore al Bentegodi). Il fatto che Bonato si sia affidato a giocatori come Zampagna e Salvetti è una garanzia sul suo modo di lavorare.

Vuol dire che anche a Verona arriveranno questi giocatori (non Zampagna e Salvetti, ma di questa tipologia…) per fare subito il salto di categoria come impone la piazza. Ma vuol dire anche che Martinelli deve dare la stessa copertura finanziaria a Bonato che fino ad oggi gli è stata garantita da Squinzi. A meno che non si voglia proseguire con una "lenta" costruzione di un progetto ancora affidato a giovani e con bassi ingaggi. Una strada, francamente, che i tifosi quest’anno non accetteranno.

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