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PRESIDENTE, ADESSO FACCIA LE SCELTE GIUSTE

 Martinelli ha chiesto un paio di giorni di tempo per riflettere. E’ giusto. Il presidente deve resettare l’ambiente prima di partire per la nuova stagione. Dopo aver scialacquato in modo pazzesco la promozione in B, bisogna raccogliere i cocci e cercare di metterli assieme. Il primo problema, il più impellente da affrontare per fare chiarezza, è quello del direttore sportivo. Bonato non ha smentito, durante il periodo dei play-off, le voci che arrivavano da Sassuolo: significa che c’è del vero e che lui ha già un accordo con il signor Mapei.

Bonato è però legato al Verona da due anni di contratto e quindi dovrà convincere Martinelli a lasciarlo andare. Ci sarà una trattativa e per certi versi non sarà semplice. Martinelli potrebbe anche decidere di continuare con l’attuale ds per completare quel percorso biennale di cui si era, anche retoricamente, parlato. E’ una scelta rischiosa: Bonato è finito sul banco degli imputati per la stagione buttata. La squadra costa molto e in relazione al costo ha raccolto nulla. In più Bonato è entrato in conflitto con l’amministratore Siciliano, braccio destro di Martinelli, definito dal presidente il "mio cane da guardia". Siciliano fino ad oggi è rimasto zitto, non ha concesso interviste è in "ferie forzate". Ma è chiaro che se Martinelli gli chiederà di rientrare, non lo farà con Bonato al suo fianco.

Martinelli allora potrebbe scegliere una linea della continuità. Scegliere cioè un uomo legato a Bonato, forse addirittura consigliato dallo stesso. Ecco allora che è spuntata la candidatura di Magalini, il ds del Mantova. Magalini fa parte della "ragnatela" Sartori, è molto vicino al Chievo, ed è reduce dal disastro mantovano, dove addirittura la società rischia di scomparire dopo la retrocessione in Lega Pro. E’ lui l’uomo giusto per il Verona?

Altra ipotesi: quella che porta a Gibellini. "Gibo" ha lavorato bene, in tempi grami per il Verona. E’ uno abituato a spendere poco, conosce i giovani. Non ha però "raccomandazioni" eccellenti. Deve in questo periodo far capire al presidente che lui può essere l’uomo giusto. Ci sono squadre di B e di Lega Pro che lo vorrebbero. Per ora Gibellini è in stand-by, aspettando la chiamata dell’Hellas e di Martinelli. Per i tifosi Gibellini sarebbe l’uomo ideale.

Martinelli ha poi parlato con altri ds. C’è anche l’ipotesi Osti-Prisciantelli reduci dalla stagione di Bergamo. Prisciantelli era il braccio destro di Previdi. Molte delle scelte fatte due anni fa portano la sua firma. Se Previdi era la "mente" della trattativa, Prisciantelli era il braccio. Era lui a dire all’anziano presidente chi erano i giocatori da prendere, Previdi alzava il telefono e intavolava i discorsi con i vecchi amici del mercato. Anche lui è un buon conoscitore del mondo dei giovani, e della Lega Pro in particolare. Avendo lavorato a costo zero con Arvedi, non ha problemi a "tagliare" i costi dell’attuale gestione. Bergamelli, Tiboni, Girardi e Parolo hanno giocato in serie B. Parolo è stato promosso in A. Tiboni, pur avendo giocato a singhiozzo con Remondina, con i suoi otto gol è il bomber delle ultime due stagioni.

Da questa scelta, dipenderà il futuro del Verona. Sarà tutto a cascata. Allenatore, squadra, progetto. E’ un momento cruciale. E stavolta, solo Martinelli può prendere queste decisioni. Un Martinelli che deve fare tesoro di quello che ha vissuto quest’anno, quando, forse, ha delegato troppo ai collaboratori, unica critica che gli si può imputare. E il presidente stavolta non può sbagliare.

 

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