Volutamente non ho mai affrontato l’argomento allenatore in questi mesi. La società ha "sposato" mister Remondina, gli ha affidato il progetto, gli ha dato uomini e mezzi per vincere il campionato. E’ la prima volta che parlo dunque del tecnico scaligero confermato da Bonato quest’estate.
Dico subito che Remondina non è nè meglio nè peggio di tanti altri allenatori che calcano la Lega Pro. Mi piacciono di lui la calma e la disponibilità. Ho accettato, pur non condividendole le motivazioni della società, quando è stato confermato. Dentro un progetto, mi sono detto, Remondina avrebbe dato il meglio di sè. In fondo, se fate una banale ricerca su internet e andate a vedere cosa si diceva del "Remo" ai tempi del Sassuolo troverete che l’allenatore di Rovato era considerato allora una specie di nuovo mago.
A Verona, secondo me, abbiamo visto Remondina a sprazzi. Proprio come la squadra scaligera. Eccezionale in certe gare, stranamente deludente in altre. Dopo 18 mesi di panchina non può essere un caso.
Lo vorrei più cattivo, più determinato, meno accondiscendente. Il rischio che la sua gentilezza venga scambiata per poca personalità e che questo si rifletta sulla squadra. Ho visto poche volte il bagliore della reazione negli occhi del tecnico. Quando Arvedi lo aveva praticamente esonerato, Remondina tirò fuori le palle. Si giocò tutto in quella gara con la Pro Sesto, aiutato in questo da Previdi e Prisciantelli che stuzzicarono, diciamo così, lo spogliatoio.
Ho visto in questo campionato un Remondina motivato prima della gara con la Ternana. Anche quella, una partita che poteva costargli il posto. Ed infatti il Verona fece la miglior gara della stagione, stravincendo il match.
Un Verona che abbiamo rivisto poche altre volte. Nell’ultimo periodo l’Hellas e Remondina mi sembrano molto appannati. Il tecnico cerca scuse che possono anche starci (infortunio a Selva, infortunio a Rantier), ma fatica a spiegare i pareggi interni, i punti buttati via, le pause e le amnesie. Dice che bisogna segnare di più, non dice come e soprattutto le gare dell’Hellas sembrano sempre una fotocopia. Stessi errori, stessa spiaggia, stesso mare. Dice che dobbiamo essere più cattivi e non dice come. Intanto l’Hellas ha ottenuto i tre punti una sola volta nelle ultime otto gare e si è fatta risucchiare dalla Reggiana. Il trend negativo è evidente, la società è giustamente preoccupata. Il primo posto, una foglia di fico che si sta assottigliando sempre di più.
La speranza è che il gentile mister del Verona s’incazzi almeno un pochetto come ha fatto in occasione di quelle due partite. E che l’Hellas, seguendo il suo esempio tiri fuori un po’ di più gli attributi. Toh, guarda caso… c’è il Cosenza, gara da non fallire.
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