Penso che sia giusto togliere il cancro del razzismo. Mi rifiuto però di dire che le tristezze di questi anni siano colpa dei tifosi. I tifosi dell’Hellas sono stati in questo periodo l’unico baluardo contro porcherie di ogni tipo. E sono convinto che continueranno ad esserlo. Senza i tifosi il Verona sarebbe sparito da tempo.
E’ importante capire che questi sono due piani ben distinti. I delinquenti sono una cosa, i tifosi dell’Hellas sono un’altra. E quando parlo di delinquenti lo faccio a 360 gradi. Non è meno delinquente chi rovina una storia centenaria per affari personali rispetto a chi compie una rapina o picchia una ragazza una sera d’inverno vicino ad una delle piazze più belle del mondo. Magari in guanti bianchi e con una faccia presentabile ma sempre un ladro rimane.
Questo per essere chiari. A prescindere dai vari "gestori" dell’Hellas Verona, i tifosi restano il patrimonio più grande e per certi versi "sono" l’Hellas Verona. Come detto: un baluardo, un ostacolo magari, per qualcuno.
Domenica Giovanni Martinelli andrà sotto la curva dell’Hellas Verona, così come ha fatto Piero Arvedi. Martinelli se la guardi bene quella Curva e quello stadio tutto, cerchi di assorbire ogni vibrazione che percepirà, ogni emozione, ogni sentimento.
E quando farà delle scelte, mi auguro, che immetta quelle vibrazioni, quei sentimenti, quelle vibrazioni. E si ricordi: con quei sentimenti, con quelle emozioni, con quell’amore non si può giocare, nè scherzare. L’Hellas è questo, gente orgogliosa che sa cos’è la sofferenza, che non ama "scorciatoie". Sportivi veri, forse gli ultimi "romantici" rimasti in Italia.
E adesso che la festa cominci. E che sia una grande festa!
Leave a Reply