C’è sempre chi viaggia bendato. Anche quando lo scenario davanti è molto chiaro.
Lo scenario: c’è una tifoseria a cui, a torto o a ragione è stata appiccicata addosso l’etichetta di razzista. A torto quando parlano di chi come me non è razzista, pur essendo tifoso del Verona. A ragione quando si riferiscono a coloro che hanno scopi ben diversi dal sostenere la squadra del cuore.
Non sempre, come ho spiegato un paio di "topic" fa la colpa è stata dei tifosi. Anzi, c’è chi strumentalmente si è riparato dietro questa etichetta per coprire le proprie malefatte.
Ma arriviamo al presente, se non altro perchè l’acqua passata non macina più. Il Verona, sull’orlo della scomparsa per sempre e totale, è stato salvato da un imprenditore che, per la prima volta dopo anni, ha sanato i bilanci e costruito parallelamente una squadra vincente. In cambio ci ha chiesto solo un piccolo favore. Finirla di alimentare quell’etichetta. Il perchè è evidente. Sino a quando il Verona sarà accostato ai razzisti, non potrà tornare grande. E’ chiaro il concetto? Un semplice buuh, sia esso fatto con l’intento dello sberleffo o del conato razzista, fa malissimo all’Hellas Verona. Ci penalizza con i media nazionali, rovina la nostra immagine, ci distrugge in Lega e in Figc. E più in generale frena la nostra corsa verso la serie B e poi la serie A.
Direi che è ora di finirla di essere Tafazzi. Sì, quello che si martellava allegramente gli zebedei cantando...
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