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GLI ABBONATI DEL VERONA, FEDELI NEI SECOLI

 Come i carabinieri. C’eravamo, ci siamo, ci saremo. Per sempre. Fedeli nei secoli. Senza i tifosi, il Verona probabilmente sarebbe già polvere. Un baluardo contro qualsiasi tentativo di porcheria. Un freno alle speculazioni. Un muro invalicabile.

Non ho mai appoggiato, per principio, i boicotaggi degli abbonamenti. L’ho sempre considerato un dispetto fatto alla moglie. Un tagliarsi da soli gli attributi. Anche se ho capito che dietro al boicotaggio della scorsa stagione c’era solo un enorme, disperato e laconico grido d’amore.

Quest’anno per fortuna non siamo in quelle condizioni. Se Dio vuole, il buon Giovanni Martinelli ci sta facendo trascorrere un’estate tranquilla. Nessun problema d’iscrizione, solo polemiche da bar sport (Remondina sì, no, forse…etc). 

Ed allora, secondo me, quest’anno deve uscire la forza vera del popolo gialloblù. Dopo anni in cui farsi l’abbonamento è stato un vero e proprio atto di fede, quest’anno essere al Bentegodi è qualcosa in più.

Siamo alla vigilia di un anno zero, di una possibile rinascita. Certezze, è chiaro, non ce ne sono. Ma mille segnali ci fanno capire che l’aria è cambiata. Che è ora di tornare a prenderci delle soddisfazioni. E’ ora di tornare a vincere.

Io credo che dodicimila abbonamenti sarebbero un bel segnale. A Martinelli e a tutta la città. Un segnale importante: siamo qui. C’eravamo e ci saremo. A San Siro come a Busto. Scommettete che ci arriviamo?

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