Agsm è un’azienda che sta sul mercato. Non è un’azienda che lavora in regime di monopolio. Per stare sul mercato deve concorrere contro colossi come Edison, Enel e Sorgenia. Aziende che investono milioni di euro in pubblicità ogni anno, non disdegnando nella loro attività promozionale lo sport. Nonostante questa concorrenza, Agsm ha prodotto utili in questi anni ed è un’azienda solida. Riesce a imporre tariffe agevolate per le famiglie meno abbienti in una fascia indicata dal Comune di Verona e a tenere le tariffe (relativamente) basse.
Ora Agsm ha deciso di aumentare la sua azione di promozione, proprio per continuare a produrre utili e per tenere i bilanci sani. Ha scelto, come strategia di comunicazione la sponsorizzazione dell’Hellas Verona, cioè indiscutibilmente la squadra dei veronesi. E’ giusto che l’abbia fatto? Partiamo dal presupposto che questo non è un "aiuto", un "obolo", un’"elemosina" a Martinelli. Il Verona è uno straordinario veicolo promozionale e il fatto che in pochi se ne siano accorti in questi anni non parla a favore di qualche sbilenco ufficio marketing che evidentemente ha sbagliato i suoi calcoli e magari farebbe bene a dedicarsi ad altre attività.
Agsm ha deciso di sfruttare questo veicolo. E’ un discorso meramente e puramente commerciale. Si dirà: Agsm è un’azienda pubblica al cento per cento. Certo: ma è un’azienda che agisce in un mercato privato e che se non si comportasse con un’ottica del genere rischierebbe di perdere quote di mercato. Se l’Enel ha Federica Pellegrini come testimonial, perchè Agsm non può avere l’Hellas Verona?
Qualche finto moralista, magari può avanzare perplessità, visto che il calcio a Verona è rappresentato anche dal Chievo che milita in serie A. Applicando gli stessi ragionamenti fatti per Agsm, si potrebbe parlare anche in quel caso di opportunità: la domanda potrebbe essere: è giusto che una banca che da sempre è la "banca dei veronesi" che in questi anni ha visto precipitare il valore del proprio titolo in borsa, dia soldi al calcio? E’ evidente che anche qui si parla di piena legittimità di una strategia commerciale dell’istituto di credito che ha deciso che il Chievo sia un importante mezzo per veicolare il proprio marchio.
Un’ultimo appunto: Agsm spenderà per la sponsorizzazione di un anno 350 mila euro. Un affarone, visto che per affiancare il marchio ad una squadra di serie B del valore del Verona, il mercato parla di cifre che sono almeno il doppio. Su questo Martinelli, forse, dovrebbe riflettere.
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