Dunque dove eravamo rimasti? Ah sì…. C’era Percassi che però non voleva comparire e restare nell’ombra… E quell’altro… Come si chiamava? Ah, giusto Berlusconi che siccome aveva preso tanti voti a Verona aveva deciso di investire, ma stando nell’ombra naturalmente. E sicuramente la cordata arrivava dalla Franciacorta, terra di vino (vi dice niente?) ma anche di soldi. Un colosso, naturalmente. Dietro, la longa manu della Fininvest. E Forza Italia che voleva diventare Forza Verona. Su un progetto di Galan, naturalmente. E sicuramente Galli era arrivato, ma non da solo. Forse c’era Gardaland a cui interessavano i terreni di Arvedi. O no? No no no. Scusate: ho io la dritta giusta: è sicuramente una cordata del Nord (tanto a Nord…). Ma forse dietro c’è la Spectre, o i russi, maledizione sìììì, giusto, i russi, quelli che già erano spuntati (chissà come) quando la trattativa era curata dall’avvocato Lambertini e Verona era piena di gente in colbacco che beveva vodka e suonava la balalaika. Ultimora, colpo di scena. Via Sarri, dentro Pellegrini, i ma dato un sacco de euro falsi. Ma perchè con la valigetta e non con un sacchetto? E quanti alberi hanno tagliato per fare cinque milioni di euro falsi? Andrebbero arrestati solo per questo crimine ecologico. Ma chi? I baruconi che volea el Verona. Dice un vecchio adagio: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Io personalmente gli affari con i delinquenti e i barruconi non li faccio. E non inizio nemmeno una trattativa.
Ps: scusate la confusione. Il romanziere che mi ha passato questa storia doveva aver bevuto un po’ troppo… Ma si sa “in vino veritas…”
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