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L’UOVO DI COLOMBO

 Negli ultimi cinque campionati Corrado Colombo ha segnato in totale 14 gol. In tutta la sua carriera ne ha realizzati 32. Il massimo di reti segnate in un campionato è stato di 8 in 17 presenze (con lo Spezia, nell’anno dello spareggio con il Verona). Chiedo e mi chiedo: siamo davanti ad un bomber? Le cifre dicono di no.

Mascetti e Bagnoli mi spiegarono una volta il loro metodo per scoprire i giocatori che segnavano: "Si prende l’almanacco Panini e si guardano i giocatori che vanno spesso in doppia cifra. Se prendi uno di quelli è difficile sbagliare". Colombo non è mai andato in doppia cifra.

Se mettiamo la lente d’ingrandimento sugli ultimi tre campionati si scopre anche che ha giocato pochino. Tra Spezia e Pisa 28 presenze e 1589 minuti nel 2007-2008 per una media di 56 minuti a gara. Nel 2008-2009 tra Pisa e Bari 17 presenze e 1140 minuti per una media di 67 minuti a gara. Nell’ultimo anno tra Pisa (1 presenza) e Bari (16 presenze) ha realizzato 4 reti. Da difensore più che da cannoniere la sua media gol: 0,23 reti.

Per fare un paragone: Filippo Pensalfini che attaccante non è, negli ultimi cinque campionati ha segnato 16 gol, due in più di Colombo.

Queste cifre dimostrano che Bonato non ha preso un attaccante che segna. Colombo non è un attaccante di prima fascia, uno di quelli (per dirla alla Bagnoli) che "alla casella dei gol vanno sempre in doppia cifra". Qualche anno fa però era una giovanissima promessa. Mi ricordo che Prandelli lo avrebbe voluto ad occhi chiusi quando era un baby della Sampdoria.

E’ un attaccante di manovra. Un "pennellone" che sa far salire la squadra e regala centimetri al reparto avanzato. Un "toccasana" per gli esterni rapidi che trovano nei suoi movimenti corridoi che prima erano solo strade chiuse.

Bonato ha abbracciato un filosofia tattica diversa. La sua speranza, è evidente, è che i gol dell’Hellas non arrivino da un solo bomber ma da tanti bomber. Da Rantier, da Selva, da Berrettoni, da Ciotola e anche da Pensalfini (che fino a prova contraria e per fortuna nostra Bonato ha portato a Verona…). E’ un’idea logica che il campo dirà se buona o no. Resto dell’opinione che un attaccante come Bruno o Di Gennaro avrebbe dato molte più garanzie e che Bonato con questa scelta si sia preso qualche rischio. La sua campagna acquisti meritava un dieci se avesse messo a segno quel colpo. Stasera mi sento di dargli un sette che a fine stagione (il calcio è questo…), speriamo si tramuti in una promozione. Cioè un dieci con lode.

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