Capisco lo scoramento e il pessimismo dilagante. Capisco che abbiamo solo bisogno di fatti e non di parole. Capisco che per l’ennesima volta siamo stati traditi e mazziati. Capisco che non c’è nessuna voglia di crederci, anche se ci crediamo lo stesso.
Però mi pare che il lamento, il costante, inutile stridere lamentoso sia diventato modo di essere tra i tifosi del Verona. Ci si lamenta di tutto e per tutto. E tutti parlano: anche quelli che non sanno e che poi magari ammettono: la partita non l’ho vista… Allo stadio non ci vado. Si discute persino sul blu della maglietta. Dice: voglio il blu originale del Verona: è una frase fatta. Nessuno sa qual è il blu originale. C’è il blu anni ’70, diverso da quello degli anni ’80. Nessuno sa, che per tagliare la testa al toro, il blu è stato direttamente acquisito dal gonfalone comunale. Più originale di così…
Ma intanto ci si lamenta e si critica chi lavora. Arriva Giannini? E allora andiamo a vedere il curriculum di Giannini, esonerato quando era imberbe allenatore. Non sapendo che nessun tecnico del mondo, tranne pochi eletti fortunati, ha occasioni all’inizio della carriera se non in condizioni dure ed estreme. Fu così per Prandelli, per Del Neri e per chissà quanti altri. Tutti esonerati, tutti poi diventati grandissimi tecnici.
Buste al mercato? E giù critiche perchè invece la società doveva spendere milioni di euro cedendo ai ricatti degli altri e non va bene così, bisognava fare in un altro modo. Un giocatore passa dall’essere un campione a un coglione di proporzioni galattiche in una domenica. Di Gennaro? E’ un brocco. Così come in passato abbiamo battezzato brocchi Cossu, Gilardino, Dossena e mille altri. Qualcuno in verità lo era veramente. Per esempio Willy da Silva o il duo delle meraviglie Pizzinat e Soligo o il bomber (bomber?) Morante. Magari il problema non erano Di Gennaro, o Colombo, o Berrettoni ma solo come giocava il Verona, cento metri lontano dalla porta…
Una lunga, interminabile estenuante lamentela di sottofondo che è diventata per assurdo il nostro modo di essere tifosi dell’Hellas. Sospettosi, diffidenti, arrabbiati, senza pazienza. Il problema è che lo sono anch’io, purtroppo, perchè è difficile dare fiducia a qualcuno se non arrivano i risultati. L’abbiamo fatto con Bonato: e il tradimento è stato ancora più cocente e drammatico. Però attenzione ragazzi: non riversiamo questa diffidenza e questa incazzatura su chi sta lavorando adesso. Lo so che non è facile. Ma se non recuperiamo un minimo di fiducia e di ottimismo, non andiamo da nessuna parte. Io credo: risorgerò…
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