Abbiamo il diritto di sapere. E abbiamo il diritto di fare domande e indagare. E abbiamo il diritto di dubitare. E nessuno ci venga a dire che non è giusto. E’ troppo importante il Verona, troppa gente ne è affettivamente legata, per lasciare la cosa andare avanti senza gli opportuni dubbi. Quindi Parentela si metta l’anima in pace: continueremo a dubitare di lui e a fare domande. Continueremo a chiedere chiarezza laddove non la vediamo. Questo senza avere preconcetti territoriali o di provenienza. Pecunia non olet, il denaro non ha odore, dicevano con fare concreto i romani dopo aver messo una tassa sui cessi. Ma se è vero che il denaro non ha odore è vero anche che abbiamo persino visto del denaro (falso) passare di mano dentro una valigia e per poco non finire nel caveu di una banca. Oltre che odore, quei soldi non avevano neanche colore. In questi giorni abbiamo sotto gli occhi cosa succede a Bologna dove Porcedda ha carpito la buona fede di tutta una città, gettando la società sull’orlo del fallimento. E qualcuno ha anche il coraggio di dire che non è giusto dubitare?
Ps: un piccolo appunto al presidente Martinelli che ha parlato di Parentela come di un imprenditore al pari suo. Mi scusi presidente ma questo non è esatto. Parentela sarà anche una brava persona, ma non è comunque un imprenditore, cioè come dice il dizionario uno che “organizza e dirige un’impresa economica”. Parentela non ha nessuna impresa. Come abbiamo verificato e come ci ha confermato lui stesso.
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