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FUORI GLI ATTRIBUTI

Bonato me lo disse qualche settimana fa: "Arriveranno le difficoltà. Ed è lì che dovremo essere bravi e diventare squadra".

Il Verona che ha giocato con la Cavese non è ancora una squadra. Mille passi indietro sono stati fatti rispetto alla gara con il Lanciano.

Questo Verona non m’è piaciuto. E avrei scritto la stessa cosa anche se avessimo vinto. Non mi piace la sufficienza con cui si va in campo, il fatto di pensare e di dire di essere una squadra forte senza dimostrarlo, non m’è piaciuto quello squagliarsi alla prima difficoltà e non mi sono piaciuti gli alibi a fine gara ("Colpa dell’espulsione, etc"). Altro, ben altro, personalmente mi aspetto da una squadra costruita per vincere. Mi aspetto personalità, organizzazione di gioco, capacità di soffrire.

Avrei gradito anche un intervento della società, una presenza a fine gara, visto che comunque s’è registrato uno scollamento tra tecnico e pubblico con quella contestazione che ha attaccato l’allenatore e quindi, anche, la scelta di Bonato e Martinelli di confermarlo.

E’ la terza partita, è vero. Ma è anche vero che è meglio guardarsi in faccia adesso, prima che sia troppo tardi. Non puoi subire il gioco della Cavese, modestissima formazione costruita per salvarsi. Non puoi commettere errori come quello di Rafael, non puoi scendere in campo nel secondo tempo con le gambe tremolanti e la testa chissà dove.

E’ il primo momento di difficoltà. Ora vediamo a Cosenza se e come regirà questa squadra. E’ il momento di tirare fuori gli attributi. Anche se saremo solo alla quarta partita.

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