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LA GIOSTRA DEL PRESIDENTE

Venghino signori, venghino alla bellissima giostra del presidente… Un giro su e un giro giù… Un colpo presidente, un colpo amministratore… Emozioni a raffica…

Al luna park di Cavalcaselle Nardino Previdi è diventato il nuovo presidente dell’Hellas Verona attraverso un criptico comunicato che di fatto non parla di presidenza ma di pieni poteri assegnati all’ex consulente tecnico.

E’ l’ennesimo giro di giostra a cui ci ha abituato Arvedi che deve avere imparato assai bene dal quel gran maestro di Gb Pastorello che una se ne inventava e cento ne faceva.

La valenza di questa decisione non so che valore abbia: riportare serenità nel Verona? Bah: quella tornerà solo quando i risultati si invertiranno e il Verona tornerà nelle categoria di competenza.

Ripicca per la contestazione? Può darsi, ma se fosse così Arvedi sarebbe come quei bambini ricchi che portavano il pallone nuovo nel cortile e quando gli si fischiava un rigore contro prendevano su il pallone e lasciavano gli altri venti amici lì con la classica frase: "Il pallone è mio e voi non ci giocate più".

Più fiducia a Previdi? Non credo che l’anziano ds ne avesse bisogno. Solo qualche giorno fa Previdi era dubbioso se accettare o meno l’incarico di consulente viste le sue condizioni di salute e oggi, non solo l’ha accettato, ma addirittura ha nelle sue mani un potere ancora più grande.

Io dico che il vecchio alpino dovrebbe anche iniziare a prendersi un po’ di responsabilità. Non è colpa di nessuno (se non sua) se ha preso il Verona da Pastorello gravato da montagne di debiti, se si è fidato di Cannella che gli ha fatto esplodere il monte ingaggi e costruito una squadra da "oggi le comiche", se ha preso Galli, Sarri e Cipollini e trattato con una banda di truffatori. Pensavo che uno come lui non si alzasse per quello striscione civile (e non offensivo) "Vendi il Verona". Se è veramente convinto di non cedere la società finchè non l’avrà riportatata in serie B, avrebbe dovuto restare al suo posto.

Nell’intervista che ho realizzato stamattina Previdi di certo non si tira indietro. Chiede solo alla piazza un po’ di tregua. Gli ho risposto e ribattuto che è "umano" per noi tifosi del Verona non credere più a nessuno dopo tutti i luna park che abbiamo frequentato in questi anni. La maggior parte dei quali, ahinoi, allestiti proprio da Arvedi.

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