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IL VERONA NON PUO’ PIU’ ESSERE UN PARCHEGGIO PER GIOVANI IN RAMPA DI LANCIO

Ho sempre rifiutato lo stupido giochetto che in molti hanno imposto negli ultimi anni: pensa con che squadra siamo retrocessi con Malesani… Pensa che squadra aveva in mano Ficcadenti… E il motivo è molto semplice. In quelle squadre c’erano giocatori giovani che hanno fatto scontare al Verona la loro inesperienza.

Un esempio sopra tutti: vi ricordate di Gilardino? Aveva 19 anni quando arrivò a Verona e non era di certo il Gilardino che conosciamo ora. Idem per Mutu e Camoranesi. Buoni giocatori, ma in formazione, gente che face molti errori, errori che il Verona pagò a caro prezzo.

Lo stesso vale per i Dossena, i Pegolo, i Behrami ma anche più semplicemente per Sforzini. Tutti sono stati "costruiti" con pazienza e con grande dispendio di energie da parte dei bravi allenatori che si sono succeduti in questi anni. I quali, poi, vedevano vanificato il loro lavoro quando la dirigenza riazzerava costantemente il loro lavoro, costringendoli ad ogni stagione a ripartire da capo. Soprattutto per questo motivo sono nati i dissidi tra Prandelli, Malesani, Ficcadenti e Pastorello.

L’ho presa larga per arrivare a noi e ai nostri giorni. Oggi a Verona c’è un giocatore che è evidentemente un "puledro" di razza. Si chiama Christian Tiboni il quale può essere paragonato ad uno di quei giocatori di cui abbiamo parlato sopra. Il problema è che Tiboni ha 21 anni. E che oggi è un giocatore in maturazione, un attaccante acerbo, che non ha ancora trovato un equilibrio anche emotivo. E’ un attaccante da costruire, in pratica. Il problema è che i suoi errori, la sua inesperienza, viene scontata dalla squadra, senza che questa crescita abbia poi un fine. Perchè sarà durissima che il Verona possa tenere Tiboni il prossimo anno. E’ per questo che molte squadre assegnano un premio di "valorizzazione" a chi si prende l’impegno di far crescere e maturare i propri giocatori.

Credo che anche l’accordo tra Atalanta e Verona per Tiboni preveda questo tipo di incentivo. E’ il frutto di una politica societaria rispettabile finchè si vuole, ma tesa solo a "gestire" il presente e che non pensa al futuro.

Anche questo dovrà cambiare in casa del Verona da oggi in poi (e mi pare che i tre acquisti definitivi fatti a gennaio vadano in questo senso…). Solo così il Verona potrà mettere le basi per la sua ricostruzione.

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