A volte si danno per scontate cose che in realtà scontate non sono. Per esempio l’amore per la propria squadra. Io (noi) che abbiamo vissuto lo scudetto e tante soddisfazioni, diamo per scontata la nostra passione per l’Hellas Verona. Ma perchè un ragazzino oggi dovrebbe tifare Verona? Quali sono i posters che attacca in camera? Che gioie gli ha dato la squadra in questi anni? Vi racconto un piccolissimo episodio.
Un mio nipotino in questi giorni sta facendo l’Hellas-camp. Una sorta di stage estivo dove per una settimana i bambini vengono calati nella realtà calcistica. Scopo dello stage è duplice: da una parte cercare nuovi talenti (ce n’è sempre bisogno) e in secondo luogo creare della “fidelizzazione” nei confronti dei colori della società. Per essere chiari: se un bambino a quell’età vestirà la maglietta del Verona, anche se solo per una settimana e solo per gioco, è probabile che quel bambino un giorno diventerà un tifoso dell’Hellas. Leggevo ieri che sono molte le società a fare questo tipo di camp estivi. Per esempio lo fa anche il Chelsea in un esclusivo villaggio turistico della Sardegna. Qui i bambini possono trovare addirittura Cech.
Allora mi sono chiesto: quale giocatore avrà mandato il Verona all’Hellas camp? Il mio nipotino con chi si starà allenando? Con Morante spero di no, mi sono detto. Non fosse altro perchè è dura che gli insegni il senso del gol. Forse con Greco? No, nemmeno lui perchè è tornato alla Roma. Forse con Rafael? No perchè è in Brasile. Comazzi? Non pervenuto. Ho chiesto informazioni. E da qui la mia sorpresa. Con i bambini dell’Hellas Camp c’era Giovanni Orfei, detto il “barone”. Il quale al 99 per cento lascerà l’Hellas il prossimo anno. Ma a parte questo: il bello è che Orfei ha firmato le magliette a questi bambini e il mio piccolo nipotino adesso non se la vuole togliere più. Come se avesse una reliquia. Come se fosse Cech per i ricchi-bambini-gigi del Chelsea. E’ proprio vero: non dobbiamo dare nulla per scontato. Noi avevamo Elkjaer, oggi c’è Orfei che al 30 giugno lascerà il Verona. Ma tutti e due hanno giocato per l’Hellas, una società che, adesso ne sono certo, non morirà mai almeno sino a quando qualche ragazzino continuerà a mettersi quella maglietta.
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