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LE VERGOGNOSE DISPARITA’ DEL SIGNOR MACALLI (E ALTRE COSE SUGLI ARBITRI)…

Il Portogruaro ha costruito la partita di Verona ricorrendo sistematicamente al fallo tattico. L’arbitro, forse galvanizzato dal Bentegodi, forse per dimostrare di avere "personalità" ai propri dirigenti ha permesso un gioco duro, non punendo i giocatori avversari, non concedendo un netto rigore all’Hellas (fallo su Ciotola), arbitrando come si dice oggi, "all’inglese".

Domenica scorsa a Rimini, grazie anche alla cura "Vava", è stato il Verona ha impostare il match (finalmente…) ricorrendo al fallo tattico a centrocampo. Ti saresti aspettato un uguale trattamento ed invece non è stato così. L’Hellas è uscito pesantemente danneggiato dai cartellini gialli che l’arbitro sventagliava a destra e a manca, uno dei quali (la simulazione a Di Gennaro, caduto fuori dalla linea di fondo campo) semplicemente scandaloso.

Dicono che il dare e l’avere in un campionato alla fine si equivalga. Io non ci credo. Tante, troppe ne ho viste in questi anni. Non so cosa ci sia contro il Verona, ma qualcosa c’è. Un solo rigore dato ad una squadra che ha passato gran parte delle sue partite nelle aree avversarie (e non ditemi che non è vero, qui Remondina non c’entra nulla…) è un dato statistico da "brividi".

Anche al Portogruaro, dirà qualcuno, è stato concesso un solo rigore e questo non ha impedito alla squadra di Calori di salire di categoria. Infatti questo discorso non deve rappresentare un alibi per i giocatori. E’ solo un dato da analizzare. Lo dobbiamo fare noi tifosi, lo devono fare, a maggior ragione in sede all’Hellas.

Ultima considerazione: visto che il signor Macalli è votato sempre per acclamazione dalle società di serie C (perchè di serie C si tratta!) sarebbe anche giusto che qualche volta rendesse conto alle società del suo operato. Questa vergognosa disparità nel trattamento della vendita dei biglietti nelle partite di play-off è cosa vomitevole. Da una parte ridotti e prelazioni per gli abbonati, dall’altra biglietti interi e code ai bigonci. Un’ingiustizia che va denunciata ad alta voce e senza paura di ritorsioni. Tanto è da una vita che siamo "soli contro tutti".

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