Sinceramente non lo credevo. Stare peggio di un tifoso dell’Hellas che ha sofferto come un cane per tutta la stagione? No, non pensavo che fosse possibile. Non credevo che fuor di queste mura ci fosse qualcuno che sta soffrendo come noi, anzi molto più di noi. Stamattina, con spirito masochista ho fatto un tour in Internet e sono andato a sfogliare i siti dei tifosi della Lucchese, società in aspra crisi, ormai ad un passo dal baratro. Che tristezza. Hanno un presidente che si chiama Fouzi Hadj il quale pare essersi dato alla macchia e nei commenti ci sono parole laceranti che, purtroppo noi conosciamo bene.
Esempio, scrive una tifosa: Io è tre giorni che non parlo (e non dormo) perchè non ho niente da dire…nel senso che mi sento inutile e insignificante verso una maglia che vedo agonizzante e mi fa rabbia non poterla aiutare….ed è una senzazione bruttissima non poter aiutare chi si ama, come se davanti a me ci fosse un muro di vetro dove continuo a picchiarci la testa e il cuore ogni secondo di ogni giorno.Se falliremo…ripartiremo…non lo so se riuscirò ad esultate ad esaltarmi delle vittorie in serie D o se ad ogni gol me ne resterò seduto guardando il vuoto in attesa che il tempo mi riporti quello che mi è stato tolto, ma sarò lì nell’attesa di ritrovare una cosa mia…
La Lucchese mi sembra finita. E in crisi nera è anche il Venezia che anche quest’anno non ha presentato la fidejussione per l’iscrizione e sicuramente partirà penalizzata. Anche lì lacrime a gogò.
A Messina compaiono articoli di questo tenore: Renato Favero, ds del Messina il cui contratto è scaduto ieri, ha trovato un accordo con la società per svolgere il ruolo di consulente esterno nella campagna trasferimenti della compagine biancoscudata. Favero avrà il compito di cedere l’intero parco giocatori dell’organico giallorosso. Intanto il Presidente Pietro Franza ha precisato, con una lettera aperta alla Figc e alla Lega, che non sarà garantita la regolarizzazione economica della posizione della società qualora nuovi imprenditori non decidessero di rilevarla. Di conseguenza il Messina, certo di una penalizzazione di sei punti nel caso in cui dovesse partecipare al prossimo campionato di Serie B (la società non ha presentato alla Lega la necessaria documentazione relativa ai pagamenti degli stipendi dei calciatori), resterà in vita soltanto fino al 18 luglio, data in cui la Co.Vi.Soc. emetterà la sentenza con la quale rigetterà la domanda di iscrizione al torneo cadetto da parte dei Franza. Se per quella data nessuno avrà sanato i debiti dei peloritani, il calcio a Messina scomparirà.
Insomma, c’è chi sta peggio di noi. Se non altro Arvedi ha provveduto a pagare regolarmente tutti gli stipendi, ha presentato regolarmente la fidejussione, ha ricapitalizzato la società.
Ora però deve fare di tutto perchè il nostro paragone non sia con queste società. Il Verona deve specchiarsi nelle migliori realtà del calcio italiano e non con chi ha un piede nella fossa. Porca miseria, siamo pur sempre l’Hellas…
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