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ALZIAMO IL RITMO

 Usando l’ironia ieri, cercavo di spiegare che in questo momento il Verona non ha bisogno di nessun teatro, di nessuna rivoluzione, ma solo di ritrovare se stesso, di guardare dentro la sua anima, di stare nel chiuso dello spogliatoio a riflettere su una partita indecente come quella con il Gubbio.

Ma al contempo questo Verona ha necessità di un grosso lavoro sul campo, ha bisogno di intensità, ha bisogno di ritrovare, in qualche modo nuova linfa. C’è un oggettivo problema in questa squadra. E’ la mancanza di ritmo, l’incapacità di aggredire gli avversari, nonostante il Bentegodi indichi spesso la via.

Solo alcuni giocatori tra quelli che vanno in campo hanno queste caratteristiche. Ma ce ne sono altri che magari hanno questa voglia e questa determinazione. Non possiamo scordarci che il migliore Verona di Giannini lo si era visto con i ragazzini in campo, con Paghera e Martina Rini, tanto per essere chiari.

Credo che tocchi anche a Mandorlini, in questo momento, cercare all’interno del suo gruppo, le opzioni migliori. La scintilla può partire anche da un ragazzino, libero nella testa volenteroso nell’anima, capace di dare quel cambio di passo da sempre assente in questa squadra. Forse a Sandrà, in questa lunga settimana, si sta pensando anche a ipotesi di questo tipo. O almeno lo speriamo.

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