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L’IMPORTANZA DEL SETTORE GIOVANILE

 In Coppa Italia hanno giocato alcuni ragazzi che stanno crescendo nel settore giovanile del Verona. Jorginho, un brasiliano che assomiglia a un tedesco, Viviani, Papa Kassum. E’ stato un bel segnale, al di là del risultato. Un segnale per dire che il settore giovanile del Verona c’è e lotta insieme a noi. 

Nulla è più importante nel calcio del prossimo futuro del settore giovanile. E nulla deve essere strutturato in una società come il settore giovanile. L’organizzazione che richiede l’attività dei ragazzi, gli osservatori, i tecnici, i massaggiatori, i medici, le società satelliti è uno sforzo immane. E’ un mondo che lavora nell’ombra, a parte, ma solo in apparenza perchè in realtà è il cuore stesso della società.

Un settore purtroppo desertificato dalle precedenti gestioni. Perso totalmente il controllo del territorio, il nuovo Verona di Giovanni Martinelli è ripartito praticamente da zero. Su poche basi lasciate (per fortuna) da Riccardo Prisciantelli il quale, dobbiamo dirlo, con un budget da bocciofila ha fatto comunque miracoli. Ora si è ripartiti di slancio. Antonio Terracciano, fidato collaboratore del presidente, sa benissimo cosa vuol dire lavorare a stretto contatto con le società del territorio. Facendo leva sull’enorme impatto che il nome Verona ha ancora sulla gente s’è iniziato a ricostruire sulle macerie.

E’ un lavoro paziente e certosino. Un lavoro che si misurerà solo con gli anni, solo investendo tanto, solo rendendosi seri interlocutori. Ma è un lavoro che alla fine pagherà. E permetterà al Verona di vivere in mezzo al calcio dei miliardari.

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