Mi fermano ad ogni angolo di strada: "Vigo, ghe la femo?". Mai come stavolta non so cosa rispondere. I play-off sono una lotteria, dove può accadere di tutto. Partite in cui basta un alito di vento per cambiare il risultato. Di certo so che il Verona ci arriva col vento in poppa. Con uno stato d’animo completamente ribaltato rispetto alla scorsa stagione. E in più, con un allenatore in panchina che sa il fatto suo, che diffonde sicurezza e forza.
Questo mi fa essere ottimista, anche se non voglio farmi illusioni. In questi anni sono diventato fatalista: sarà quel che sarà. A patto che non intervengano fattori esterni che sbilancino il pronostico. E sapete benissimo a cosa mi riferisco.
Una volta tanto desidererei vedere arbitraggi all’altezza, che sappiano dare un rigore se questo rigore c’è. Nessun favoritismo, per carità. Ma giustizia e legalità. Partecipiamo ad una finale play-off dove tre delle quattro squadre non hanno i requisiti per partecipare alla serie B.
Alessandria e Salernitana sono società allo sbando, il Sorrento non ha un campo a norma e sarà costretto ad emigrare chissà dove in caso di promozione. Questo non sposta di una virgola i meriti, che pure i nostri avversari hanno.
Il Sorrento è stata una meravigliosa macchina da gol, l’Alessandria è una squadra splendidamente organizzata, la Salernitana una roccia dal punto di vista morale. Avversari all’altezza del Verona, che ha dalla sua organico, società, regolarità negli stipendi e un pubblico da serie A. Per questo i veronesi meritano rispetto. Lo diciamo, adesso, in tempi non sospetti. Buon calcio a tutti. E che vinca il migliore.
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