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ALLA FIERA DEL WEST…

 E’ il momento del mercato di gennaio: un momento delicato, da sempre. Ci sono stati degli anni, in cui a gennaio, si giocava il tutto per tutto. Cannella prese 8 da Ventura e da molti aedi che ne tessevano le lodi, tranne poi a fine campionato, dire che Ventura aveva allenato la stessa squadra di Ficcadenti. Venne Ferrante, un gol all’attivo fino a quel momento e molti tifosi erano convinti che quello bastasse per salvarsi. Acqua passata, non macina più. Anche se ogni tanto ricordarsi da dove si viene e perchè si è qui oggi non fa male.

Oggi c’è un Verona da ritoccare, non da stravolgere. Guardavo a qualche numero dei giocatori che Gibellini ha mandato via e che qualcuno avrebbe voluto qui per ritentare la scalata alla B. Rantier: gol 2. Pensalfini minuti giocati 462, 10 presenze, 0 gol. Ciotola, reti segnate 1, minuti giocati 826. A Taranto, si dice, farebbero un bel pacchetto con il fiocco pur di rispedirli al mittente. Solo Pugliese, in serie B, a Varese, sta facendo la sua strada e risulta tra i più presenti della squadra di Sannino. Ma di lui abbiamo detto e scritto. Aggiungerei Di Gennaro (quattro reti a Lanciano) e Colombo (15 presenze, una rete a La Spezia). Se questa è la rivoluzione che ha stravolto il Verona, beh, allora meglio dire e ripetere che forse è stata una rivoluzione incompleta.

In realtà Gibellini ha fatto affidamento sugli uomini della scorsa stagione che parevano migliori degli altri. Ed infatti ha tenuto Rafael, Cangi, Campagna, Ceccarelli, Esposito, Russo, Berrettoni. Ha aggiunto Le Noci,  Hallfredsson e Pichlmann, non tre "mona". Paghera, Martina Rini e Torregrossa sono i tre giovani sui cui ha puntato. Alzi la mano che pensa che abbia sbagliato. L’attacco del Verona (Pichlmann-Le Noci) sulla carta è forte di 28 reti a stagione (10 di Piki, 18 di Beppe). E fino ad oggi, i due hanno segnato dieci reti, pur in questa disgraziata prima parte di stagione. Dico questo perchè prima di buttare tutto a mare è meglio fare un serio pensierino.

Forse è stato sbagliato il tecnico. Giannini dava l’idea di essere l’uomo giusto nel posto sbagliato o viceversa.

Al Verona serve soprattutto un po’ di carattere, perchè ciò ha fatto difetto alla squadra. Molto ha fatto in questo senso l’arrivo di Mandorlini. L’allenatore ha dato quelle certezze che prima sembrava mancassero. Anche in assenza di risultati, il Verona si è aggrappato al galleggiante del gioco per venire fuori dalla delicata situazione. E’ chiaro a tutti che se si sbloccherà anche la testa, il girone di ritorno potrà portare a delle sorprese. Senza rivoluzioni, solo con un paio di acquisti azzeccati.

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