Non ne sbaglia più una. Mandorlini dentro il campo sembra diventato infallibile. Qualsiasi scelta faccia, viene premiato. Mette Bjelanovic dall’inizio dopo due allenamenti e vince. Mette un ragazzino al debutto e vince. Cambia modulo e vince.
Io credo che il merito più grande di Mandorlini sia aver creato il famoso circolo virtuoso. Quel vortice che tramuta in oro tutto quello che si tocca e persino devia la sorte verso di te. E’ la dote dei grandi allenatori, che solitamente sono bravi e fortunati. La fortuna, dicevano i latini aiuta gli audaci e Mandorlini audace lo è fin dentro le ossa. Dice: "Io l’ho vista così e le decisioni le prendo io". Quindi ha ragione lui.
E noi godiamo da matti a a vedere questo Verona che comunque vada è una squadra con identità e con abbondanza di scelte. Ora si può giocare con almeno due moduli davanti a un’infinità di variabili. In difesa ci sono due barra tre uomini per ruolo. A centrocampo qualità e quantità. Non è stato un bel Verona, ma in B valgono i tre punti (perchè in Lega Pro e in A no?). Quindi va bene così. Nel mancano 44 alla salvezza.
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