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VERONA IL VESCOVO E LO PSICHIATRA

 

Verona sotto processo. Il (nuovo) processo di Verona. Stefano Lorenzetto scrive di “corvi razzisti sulla città di Giulietta” e aggiunge: “non date retta a quelli che parlano male di Verona. Sono i professionisti del pregiudizio etnico e quindi, loro sì, razzisti della peggior specie”

Tra i primi a parlar male di Verona ci sono anche veronesi illustri, come lo psichiatra Vittorino Andreoli che, interrogato dal Corriere della sera, non fa tanti distinguo e sentenzia: “In città come Verona tra i giovani esiste un solo tipo di cultura: quella della forza, dell’eliminazione, della violenza”. Rileggete bene. Andreoli non dice esiste ANCHE una cultura della violenza, dice esiste SOLO quella cultura. Lui vede cioè una città tutta popolata di naziskin pronti a colpire con le spranghe. Un po’ come quelli che vedono tutti gay o tutti comunisti o tutti violentatori con le bave alla bocca. Non vorrei rubare il mestiere allo psichiatra, ma mi pare che queste siano visioni un tantino paranoiche.

D’altronde al tempo del delitto Maso, fu Vittorino Andreoli a rubare il mestiere ai sociologi. E, come perito del tribunale, spiegò che l’assassinio dei genitori per entrare in possesso dell’eredità ben si inquadrava in quella cultura contadina veneta dove l’uomo sempre dedicava maggiori cure al maiale rispetto alla moglie…Vi sembra uno che ama la sua città e le sue radici culturali o uno che vuole distruggere entrambe con furia naziskin?

Molto più cauto nei giudizi un altro veronese doc, il vescovo Giuseppe Zenti, che non possiede certezze né verità, ma umilmente si interroga e cerca di capire. Esclude che sia questo del massacro di Nicola Tommasoli il vero volto di Verona.

Perchè Verona, spiega, “resta comunque una città più che mai vivibile”. Parla il vescovo Zenti di una “cultura della notte” dove alcol e droga rischiano di sprigionare la violenza interiore. Violenza che si dovrebbe invece cercare di arginare con l’impegno congiunto delle famiglie, della scuola, degli educatori.

Quale è l’analisi che vi convince di più, quale la rappresentazione più realistica di Verona, quella del vescovo o quella dello psichiatra?

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