Famiglia Cristiana definisce “razzista ed indecente l’idea delle impronte per i bambini rom” promossa dal ministro degli Interni Maroni. Il settimanale cattolico non dedica invece nemmeno una parola ai genitori rom. A quei genitori cioè, come gli otto arrestati a Verona, che costringano i figli a rubare con botte e violenze sessuali. Questi genitori degeneri e degenarati non meritano un po’ d’attenzione? O li giustifichiamo perchè provengono da una “cultura diversa”?
E se fossero genitori veneti a rifiutarsi di mandare i figli a scuola, ad educarli all’accattonaggio, a trasformarli in mini delinquenti, ad insegnare loro come cavarsela nelle maglie slabbrate della giustizia (per cui se anche i carabinieri ti fernano, tu scappi il giorno dopo dall’istituto minorile e torni a delinquere)? Cosa diremmo in questo caso? Credo che Famiglia Cristiana per prima chiederebbe di togliere la patria potestà a questi genitori e sbatterli in galera. Dopo di che prenderebbe atto che, se i veneti sistematicamente educano i figli alla criminalità, bisogna per difendersi cominciare a prendere anche le impronte digitali a questi baby criminali…
Il problema con i rom non è che siamo razzisti noi, è che sono ladri loro. Non tutti loro; ma tanti di loro, ma troppi di loro. E, come ha riconosciuto la Corte di Cassazione assolvendo il sindaco Tosi dall’accusa di istigazione all’odio razziale, di fronte ad un comportamento da ladri o li “discrimini” o rinunci a perseguerli e a difendere la tua comunità.
La mossa più vergognosa del politicamente corretto è l’accostamento tra i rom e gli ebrei, che sarebbero entrambi vittime della persecuzione razzista. Si dimentica che gli ebrei venivano dicriminati a priori, pur rispettando tutte le regole e le leggi delle varie comunità nazionali in cui vivevano. Con i rom è l’esatto contrario.Sono loro che non accettano le regole e le leggi: pretendono di darsi al nomadismo senza controlli, non mandoni i figli a scuola, non cercano un lavoro, scelgono sistematicamente di vivere ai margini della legge e, alla fine, i cittadini li discriminano per difendersi. Chi impedisce ai rom di condurre un esistenza normale? Se i loro genitori avessero educato i figli in maniera radicalmente diversa, nessuno si sognerebbe di prendere le impronte digitali ai bambini rom. L’antirazzismo salottiero di Famiglia Cristiana non può confondere la causa con l’effetto, né sottrarsi alla responsabilità complice di chi giustifica il furto invocando la “diversità culturale”.
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