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ALEMANNO, SINDACO DI BAGDAD?

 

Roma come Bagdad. Dopo l’aggressione subita da una coppia di cicloturisti olandesi, massacrati di botte da due rumeni e lei anche stuprata, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha sostenuto che se l’erano andata a cercare, nel senso che avevano campeggiato in un posto pericoloso. L’infelice affermazione di Alemanno mi ha fatto ricordare il sequestro di Giuliana Sgrena: anche in quel caso si disse che la giornalista del Manifesto se l’era cercata, nel senso che si era recata in una zona della città notoriamete a rischio rapimenti e per incontrare personaggi altrettanto notoriamente collegati alla pratica del sequestro di cittadini occidentali.

L’accusa alla Sgrena poteva starci perchè Bagdad è, e soprattutto era allora, la città forse più pericolosa del mondo. Ma Alemanno non è il sindaco di Bagdad: è il sindaco di una grande capitale del mondo civile, culla della cristianità; città che non è teatro di guerra; e dove due turisti stranieri, che campeggiano abusivamente, possono ipotizzare al massimo di venire multati; ma non certo massacrati e stuprati da “belve” che girano indisturbate. Anche la povera Giovanna Reggiani scese ad una stazione e in una zona periferica degradata. Ma cosa avremmo detto se l’allora sindaco Veltroni avesse sostenuto che se l’era andata a cercare? Cosa avrebbe detto Alemanno da esponente dell’opposizione?

Veltroni allora affermò che bisognava mettere in gabbia “le belve” e rispedirle di corsa a casa loro. Sembrava quasi quello che dovrebbe essere un Alemanno, cioè un esponente della destra legge ed ordine. L’attuale sindaco di Roma sembra invece il clichè di un Veltroni, convinto cioè che il degrado si combatta con le chiacchiere o con le commissioni Attali; teso a scimiottare Obama o Sarkozy, come sempre scimiottano coloro che hanno complessi di inferiorità politico-culturale.

Anche le nostre città venete presentano zone degradate, dove è rischioso circolare, dove i cittadini a ragione non ci vanno più o ci vanno malvolentieri. Ovviamente non ci basta che i nostri sindaci mettano tanti bei cartelli col segnale di pericolo: vogliamo che facciano tutto il possibile per combattare il degrado e renderle nuovamente sicure ed agibili per tutti. Questo vale a maggior ragione per Roma e per i romani che hanno scelto Alemanno sperando nella svolta. Non certo per sentirsi dire che la loro città è ridotta come Bagdad.

 

 

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