Se Berlusconi s’affloscia, non è perché in Usa ha vinto Obama, ne perché il Trentino è l’Ohio di Veltroni: si affloscia perchè gli elettori di centrodestra cominciano a scoprire che il suo è solo…l’ennesimo governo democristiano, e non quel autentico e serio governo di destra che loro si aspettavano. Non un governo capace di sfidare gli scioperi, la protesta e la tensione sociale, anche l’impopolarità, pur di andare avanti nei programmi e nelle riforma annunciate.
E’ significativo che un termometro molto sensibile agli umori dell’elettorato nordista di centrodestra, qual è Libero di Vittorio Feltri, abbia espresso tutta la delusione titolando in prima pagina: Il governo ha paura. Ha paura dello scontro, della tensione sociale, dei sondaggi che potrebbero calare, e per questo cala le braghe di fronte agli scioperi e alle manifestazioni. Giustamente Feltri non si sofferma più che tanto sulle “aquile selvagge”, su quei piloti che oggi tutti sono pronti a crocifiggere, ma parla anzitutto della scuola, dell’università, del contrordine compagni impartito ad una Gelmini che adesso deve scendere a patti con sindacati, baroni e rettori per evitare nuove agitazioni.
Cioè deve fare anche lei quello che hanno sempre fatto i governi democristiani memori del “verbo” andreottiano (l’importante è durare, il potere logora solo chi non ce l’ha): cedere alle richieste corporative, garantire che piccoli e grandi privilegi non saranno toccati ma, eventualmente, solo ampliati. E’ molto semplice evitare qualunque tensione sia con i docenti che con i magistrati che con gli autoferrotramvieri che con gli infermieri che con i tassisti: basta cedere alle loro richieste, basta calare sempre le braghe. Peccato che così non si governi il Paese e non si attui alcuna riforma. Riforme, tutte, che partono da un unico presupposto comune: tagliare gli interessi corporativi degli addetti e fare finalmente quelli degli utenti. Detto in altri termini: se concerti hai già rinunciato a riformare e a governare; continui solo a fare il democristiano.
Così facendo anche il Berlusconi ter comincia ad afflosciarsi, la lune di miele inizia a declinare. Dovesse dimostrarsi una “democristianeria” la stessa riforma federalista, come molti segnali indicano, cominceranno ad afflosciarsi anche le vele della Lega.
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