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A COSA MIRA LA PIAZZA ISLAMICA

 Gaza? E chi se ne frega di Gaza! Anche il recente sondaggio di Mannheimer sul Corriere confermava che la maggioranza degli italiani, interpellati sul conflitto tra Israele e i palestinesi, sono “vicini a nessuno”; cioè se ne fregano, appunto. D’improvviso però scopriamo, o ci rendiamo conto, che Gaza ce l’abbiamo in casa. Ossia che sono decine, centinaia di migliaia i mussulmani presenti nel nostro Paese i quali dichiarano (vedi La Stampa di oggi) che “Gaza é il nostro cuore”: E lo dichiarano andando ad occupare, prima il sagrato del Duomo di Milano e di San Petronio a Bologna, poi – come una fiumana – il piazzale della stazione sempre a Milano.

Le manifestazioni mussulmane si moltiplicano nelle nostre città; la “piazza araba” mescola le preghiere verso la Mecca alle bandiere israeliane date alle fiamme, è aperta alle infiltrazioni dell’estremismo nostrano. Ma il dato più inquietante è quello che dichiarano i loro portavoce (vedi sempre La Stampa) “Vogliamo solo la pace. Scrivilo. Solo la pace, hai capito?”. E’ inquietante perchè si capisce che mentono. A Gaza infatti, in quella Gaza che è il loro cuore, tutto c’è fuorché la pace. Ne mai potrà esserci, la pace, ora che il fondamentalismo islamico guida movimenti come Hamas o gli Hezbollah. Una svolta, determinata dal fanatismo religioso, che spiega benissimo Angelo Panebianco sempre oggi sul Corriere: una soluzione, come quella delineata dagli accordi di Oslo, “pace in cambio di territori” era possibile finché Israele aveva come interlocutori i laici dell’Olp di Arafat; mentre oggi per Hamas, e l’intera galassia dell’estremismo islamico mondiale che gli sta dietro, “rinunciare alla distruzione di Israele significherebbe violare un tabù religioso, peccare di blasfemia”.

Ecco perchè nessuna pace è possibile con Israele. Che però non è l’unico nemico di Hamas e dei fondamentalisti islamici. Sempre Panebianco ci ricorda che costoro affermano la propria identità in contrapposizione ad una serie di nemici: “i musulmani moderati, l’Occidente corrotto e materialista, l’entità sionista, gli infedeli a qualunque credo appartengano”.

Anche noi siamo nemici al pari degli ebrei. Se Per loro è blasfema la semplice esistenza di Israele, altrettanto blasfema è la sopravvivenza delle nostre città dove le donne non conoscono restrizioni di sorta e per giunta (se lo vogliono) girano seminude, dove i gay hanno le loro associazioni e nessuno condanna l’omosessualità, dove i figli sono talmente liberi da poter perfino andare ad ingrossare…la manifestazioni islamiche. Chi dichiara di avere “Gaza nel cuore” la pensa come Hamas, che non è precisamente un’associazione pacifista, bensì un gruppo fondamentalista religioso che si propone di purificare il mondo a beneficio dei veri fedeli mondandolo, a suon di missili e attentati terroristi, dalle troppe presenze impure.

Per questo motivo ogni tentativo di integrazione con i fondamentalisti islamici è fallito tanto in Spagna, quanto in Olanda, quanto in Gran Bretagna. Per il semplice motivo che l’Occidente, con la sua civiltà e le sue libertà, per loro è un peccato da estirpare; non certo col quale convivere. Adesso grazie a Gaza (diciamo così) scopriamo che sono decine di migliaia anche in Italia quelli che l’hanno nel cuore, cioè che la pensano così. Occupano le nostre piazze e pregano. Pregano per la salvezza di Gaza, la distruzione di Israele e la morte di tutti gli infedeli. E ai giornalisti intimano: “Vogliamo solo la pace. Scrivilo. Solo la pace, hai capito?”…

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