Tutto si può dire, ma non che Santoro sia un martire. Vorrei io essere stato altrettanto martirizzato da “aguzzini” così bravi a tirare la volata degli ascolti!…L’unica cosa certa, al termine dell’ennesimo can can attorno a San Michele martire, è infatti questa: la puntata di Annozero di giovedì scorso molti non l’avevano vista, era passata quasi inosservata, mentre quella di stasera la vedranno tutti. Boom d’ascolti garantito.
Era passata inosservata, dicevo, fino a domenica; quando il caso l’ha sollevato Silvio Berlusconi dichiarando ai giornalisti che certe trasmissioni nella televisione di Stato non si dovrebbero vedere. Subito gli è andato dietro Gianfranco Fini definendo “indecente” la puntata di Annozero. E così tutti si sono accorti dello scandalo fino ad arrivare alla ridicola intimazione a “riequilibrare” fatta dal nuovo direttore generale Rai Mauro Masi. Ma l’aguzzino capo, quello che ha dato il là, quello che ha martirizzato Santoro condannandolo agli ascolti da record di questa sera, è stato Berlusconi. Un premier, un politico, molto maturato anche sotto questo aspetto: che non commette più cioè l’errore di emanare editti bulgari che rischiano di creare martiri autentici e far perdere consensi…Oggi ha capito di avere tutto l’interesse a tenere Santoro in Rai e, addirittura, a garantirgli i più alti ascolti possibili.
Ha l’interesse a farlo perchè San Michele lo ricambia incarnando alla perfezione quella sinistra antagonista che non otterrà mai la maggioranza dei voti per andare al governo del Paese, e che quindi non rappresenta un pericolo per il Cavaliere. Anzi: è, oggettivamente, sua alleata perchè erode consensi ad una sinistra riformista che sola potrebbe contendergli il potere. Berlusconi ha sempre puntato a togliere legittimità ai suoi avversari politici, definendoli in blocco “comunisti”; adesso trova avversari teorici, di fatto alleati, che si delegittimano da soli assumendo posizioni troppo gridate e troppo estreme. Lo ha spiegato molto bene Claudia Mancina (sul quotidiano che, non a caso, si chiama Il Riformista) criticando le trasmissioni di Santoro perchè “sono la massima espressione di un senso comune che si vuole di sinistra perchè è contro: contro il governo, contro i poteri forti, contro i costruttori, contro i profittatori…Contro sempre e comunque, a prescindere, ancora prima che si verifichino i fatti o i misfatti da denunciare e da combattere”.
Un’analisi che trovo molto convincente. Detto in altri termini le posizioni e le tesi di un Santoro, di un Di Pietro, di un Travaglio, di un Grillo o di un De Magistris, per quanto possano scaldare il cuore e gli animi, per quanto possano piacere ai loro fans che sono anche numerosi, restano però posizioni e tesi minoritarie. E’ assai difficile immaginare che la maggioranza dei cittadini affidi loro il governo del Paese. Lo ha fatto due volte con Romano Prodi, che sospirava affranto di pausa in pausa ma non urlava mai…E questo appunto teme il Cavaliere: una qualche reincarnazione di un Prodi. Con Michele invece siamo allo scambio di favori: io mi impegno a tenerti in Rai e farti aumentare l’audience, tu in cambio mi spaventi e scandalizzi quanti più moderati possibile.
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