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LADRI DI DESTRA E DI SINISTRA

 Gli sviluppi giudiziari (non quelli pruriginosi) dell’inchiesta di Bari sul servizio sanitario in Puglia, le accuse e le perquisizioni che hanno investito tutto il mondo della sinistra – dal Pd a Rifondazione, passando per Sinistra e Libertà del presidente pugliese Nichi Vendola – pongono una domanda inquietante: vuoi vedere che i ladri ci sono anche a sinistra e non solo nella destra becera, berlusconiana e leghista?

Il povero Enrico Berlinguer lo escludeva, e infatti proclamava: “Siamo il partito dalle mani pulite”. Come dire che l’onestà è questione genetico-ideologica: i comunisti, essendo tali, non possono rubare. Uguale e contrario della corruzione: i fascisti o i democristiani o i socialisti, essendo tali, sono naturalmente ladri. I magistrati, di quella stagione che prese il nome dallo slogan di Berlinguer, si sforzarono di dimostrare l’assunto del segretario del Pci: indagarono da una parte sola, col risultato di perdere ogni credibilità agli occhi della maggioranza (non trinaricciuta) dei cittadini. Un’eco, un residuo culturale, di questa impostazione genetico-ideologica. Anzi chiamiamola pure di razzismo politico. Un’eco, dicevo, la troviamo anche in questi giorni: quasi ci si stupisce che un post comunista sia accusato di essere lo stupratore di Roma, mentre avremmo accolto come “naturale” la stessa accusa rivolta ad un post fascista…

Ai tempi di mani pulite, quando sembrava che la ladroneria riguardasse solo i politici di Dc e Psi e gli imprenditori a loro legati, un amico, che ora siede al vertice di un importante ente veronese e che allora era sindacalista nelle ferrovie, mi raccontava che in quell’ambito rubavano perfino la carta igienica. Quella vecchia carta igienica cresposa della Fs, inutilizzabile perchè ti avrebbe procurato le emorroidi…Eppure, non trovando di meglio, anche quella arraffavano. E i ladri di carta igienica non erano i politici corrotti, ma i cittadini “onesti” che, dopo aver compiuto ciascuno nel proprio ambito il suo furtarello quotidiano (materiale d’ufficio o di officina, orario di lavoro, rimborsi, tasse, quant’altro), erano in prima fila ad inveire contro i politici corrotti…

Il loro stereotipo era ed è Antonio Di Pietro. Quello della Mercedes “in regalo”, dei cento milioni in prestito senza interessi, della garconniere in usufrutto a piazza Duomo, che diventa il capo dei moralizzatori. L’ex magistrato senza macchia, alfiere della massima trasparenza. Ma, di fronte ai finanziamenti per l’Idv, gli scatta l’istinto del contadino molisano e tenta di imboscarli in cascina…Se Di Pietro è il campione della pubblica moralità, allora Berlusconi è l’emblema della fedeltà coniugale. Con la differenza che, mentre il premier confessa di non essere un santo, il leader dell’Idv ha la pretesa che i cittadini lo considerino il Savonarola della seconda Repubblica, il santo redentore dalla corruzione.

Altro che onestà genetica, altro che “partito dalla mani pulite”. La realtà è fotografata molto meglio dal vecchio proverbio: è l’occasione che rende l’uomo ladro. Quindi una democrazia che tema anzitutto il rischio Sharia, una democrazia consapevole che lo stato etico è l’anticamera della dittatura, si preoccupa di ridurre le occasioni per tutti: per i politici come per i magistrati, per gli imprenditori, per i professionisti, per i giornalisti, per ogni lavoratore. Sapendo che si può ridurle ma non eliminarle, dal momento che l’uomo è e resta per sua natura un ladro e un disonesto, sia che voti a destra che a sinistra.

Ridurre le occasioni significa, ad esempio, instaurare le regole più semplici e trasparenti su tutti gli appalti pubblici, compresi quelli per le forniture sanitarie. Un intervento che sarebbe molto più efficace della celebrazione dei processi per corruzione. Dal momento che la prevenzione – come insegnano i bravi progressisti – è sempre molto più efficace (e di sinistra) della repressione…Prescindendo da quest’ultima piccola provocazione (l’ultima prima di andare in ferie: ci risentiamo ai primi di Settembre), siete d’accordo che i ladri ci sono in tutto l’arco costituzionale? O siete rimasti fermi a Berlinguer?

 

 

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