Mettiamola così. Berlusconi, nella sua megalomania, definendosi il miglior premier degli ultimi 150 anni, ha lanciato il gioco di fine estate: il Gioco del Super premier. Allora cominciamo a giocare e mettiamo subito fuorigioco l’autovincitore, perchè uno che non è casto e morigerato come tutti noi (Boffo compreso), uno che frequenta grappoli di trenta excort, non può certo ambire ad essere giudicato il migliore.
Di Migliore (con la emme maiuscola) ce ne sarebbe uno; tutti lo chiamavano così, almeno tutti i compagni. Ma era un leader politico, un segretario di partito, non uno statista; e quindi è fuorigioco anche Palmiro Togliatti. Cominciamo la ricerca del premier migliore, o almeno di uno migliore di Berlusconi, cominciamo a ritroso.
Difficile mettere sul podio un Agostino Depretis che, come ricorda nel post precedente apeiron, rese istituzionale il trasformismo, cioè un malcostume politico tra i peggiori e col vanto di essere tutto italiano. Non parliamo poi di Giovanni Giolitti passato alla storia per aver guidato i governi “del malaffare”, con il fallimento della Banca Romana e tanti altri scandali da far invidia alla stagione di Mani Pulite. Dopo di che arriva Lui; e il “compagno” Fini, quand’era ancora camerata, lo aveva definito “il più grande statista italiano del ventesimo secolo”…Ma è chiaro che l’Italia democratica e antifascista non può assegnare la palma proprio a Ben (sarebbe quasi come darla all’attuale massacratore della libertà di stampa).
D’altra parte anche cominciando dalla testa, invece che dalla coda, la ricerca del migliore resta molto ardua: prima del Berlusca c’era il Romano, ma credo che nemmeno i Silvestri riescano a considerarlo più bravo premier degli ultimi 150 anni…Poi ci sarebbe il Divo Giulio, che è stato più volte lui a Palazzo Chigi che la D’Addario e le sue colleghe a Palazzo Grazioli… Resta però l’ombra di quel bacio in bocca a Totò Riina, e così anche Andreotti non è premier da classifica. Vogliamo provare con Bettino Craxi, il cui governo fu uno dei più longevi della prima Repubblica? No perchè, se mettiamo tra i papabili un ladrone di socialista, il gioco è già bello e finito…
Niente in testa, niente in coda, la ricerca sarebbe proprio ardua. Ma per fortuna che in mezzo c’è l’Alcide. Italiano fino ad un certo punto: perchè non va dimenticato che la formazione politica di De Gasperi avvenne nell’imperial regio parlamento asburgico di Vienna…Comunque sia oggi sono tutti d’accordo nel santificarlo. Oggi, che è morto e sepolto. Perchè finché era vivo e politicamente vegeto gliene dicevano di tutti i colori: le sinistre lo accusavano di essere il “servo degli americani” e il “lacchè di Pio XII” (loro che erano i servi ciechi e deferenti di Mosca), e i suoi amici democristiani – che il tradimento lo hanno sempre avuto nell’animo – fecero di tutto per estrometterlo dal governo e mandarlo a morire in esilio a Borgo Valsugana…
Morto, sepolto e dimenticato, De Gasperi è però risorto come icona da “arco costituzionale”: destre e sinistra sono unite nel suo elogio sperticato. E così abbiamo trovato il vincitore, il miglior premier degli ultimi 150. E per fortuna, appunto, che c’è l’Alcide che ci toglie dall’imbarazzo di mettere qualcun altro in cima al podio. Oppure voi, amici del blog, avete qualche altra candidatura alternativa da proporre?
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