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VA’ PENSIERO…SEMPRE ALLA LEGA

 

Dunque la notizia più inquietante del fine settimana, meritevole di conquistare le prime pagine, arriva da Vedelago in provincia di Treviso: il governatore del Veneto Luca Zaia, alla cerimonia di inaugurazione della nuova scuola locale, avrebbe intimato alla banda di suonare Va’ pensiero al posto di Fratelli d’Italia. Il condizionale è d’obbligo. Perchè non è certo che l’ordine sia partito da Zaia oppure dal suo portavoce Giampiero Beltotto che, virilmente, si è assunto ora la responsabilità della scelta musicale.

Ma c’è poco da sottilizzare e ancor meno da sottovalutare: è infatti dai piccoli gesti, apparentemente insignificanti, che si innescano le rivoluzioni, le secessioni, le nuove Resistenze. Infatti appena il “partigiano Michele” intonò Bella ciao, in diretta su Rai due, subito si scatenò, appunto, la nuova resistenza armata per liberare l’Italia da Berlusconi. Travaglio e Sandro Ruotolo furono tra i primi a salire in montagna; e così non si seppe mai se l’idea del canto fosse stata loro o di Santoro…

In realtà sempre di goliardate si tratta. Non voglio fare il trombone né il “benaltrista”, e quindi non sto a dire che ben altri sono i problemi del Paese che meriterebbero le prime pagine. Osservo solo che come la canzone della Resistenza non cambiò allora il carisma, il seguito e gli emolumenti del “partigiano” Michele (anzi…), cosi’ oggi il Va’ pensiero di Vedelago non cambia il seguito e gli “emolumenti elettorali” di Zaia e della Lega (anzi…).

Guardando ai trend elettorali nelle regioni del Nord si constata come politici ed amministratori della Lega godano di un consenso crescente. Sarà colpa dei cittadini rozzi ed ignoranti che non capiscono quanto sia più articolata e civile e “europea” la proposta politica di altri partiti. Non stiamo nemmeno a discutere. Ma rendiamoci conto che è una pia illusione pensare di invertire la tendenza enfatizzando il reato di leso Inno nazionale consumato dalla banda (nel senso di orchestra) di Vedelago.

C’è un qualcosa da antico goliarda anche del Berlusconi che, sempre questo fine settimana, si è vantato di essere assediato da un esercito di fanciulle in fiore ansiose di sposarlo. Un capo del governo che manifesta tutto il suo pubblico apprezzamento anche per certe prosperose crocerossine…Ma, giusto o sbagliato che sia, anche qui prendiamo atto che gli elettori lo giudicano su altri parametri; e magari gradiscono pure questi suoi atteggiamenti. Fatto sta che la campagna di Repubblica a colpi di Noemi e D’Addario non gli ha fatto perdere nemmeno uno zero virgola di consenso.

In definitiva questo pensiero che va’ sempre alla Lega e sempre a Berlusconi, denota anzitutto l’ossessione dei loro avversari politici. I quali ci pensano, ci pensano, ma ancora non sono riusciti a trovare il bandolo della matassa capace di metterli sul serio in crisi.


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