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METTI NOEMI AL POSTO DI GIANCARLO

 

 

Mesi di polemiche e prime pagine; dossieraggio, servizi segreti e ministri caraibici tirati in ballo. La lettera di Francis é vera, come ha confermato lui, o resta una patacca come insiste Bocchino? Tutto tempo perso, tutte pippe inutili. Perchè bastava mettere Noemi al posto di Giancarlo e il fulcro della vicenda sarebbe stato chiaro e inoppugnabile in un baleno.

Immaginiamo, per un attimo, che la Colleoni avesse donato l’appartamento a Forza Italia invece che ad An. E che un inviato di Repubblica, grazie ad una soffiata, fosse andato a suonare al campanello trovandosi di fronte Noemi. Saremmo forse stati a domandarci se era in affitto o in comodato d’uso, proprietà o in multiproprietà con la D’Addario e la Carfagna? No di certo: sarebbe bastato vederla per concludere che quel porco del Cavaliere aveva fatto un regalino alla sua amante imberbe sottraendolo al patrimonio del partito.

Allo stesso modo è bastato che ad aprire la porta fosse il Giancarlo per concludere che Fini aveva fatto un regalino al cognatino. Immaginiamo il Berlusca che casca dalle nuvole e balbetta: “Ma no? Noemi in quella casa? Non posso crederci! Ma che sorpresa, è la prima che sento!”. Sarebbe stato sommerso da un uragano di pernacchie. Lo stesso che ha sommerso Fini, anche se la stampa amica sua (perché nemica del Cavaliere) ha tentato di fargli scudo.

Non c’entra nulla la campagna di stampa, i servizi, lo scontro politico. Il punto, inoppugnabile, è che il quella casa di Montecarlo c’è Tulliani, il cognato dandy con Ferrari al lavaggio. Una realtà che non si può negare. Che si può cercare di sminuire, dicendo che è un caso personale e non politico, che non c’è alcun reato e via di seguito.

Oppure – e mi sembrerebbe una mossa più intelligente – si può osservare che non c’è paragone tra un leader che regala ad un famigliare un pezzettino del patrimonio del suo partito, ed un Bossi che al suo famigliare, detto “Trota”, vuole regalare l’intero partito!…Ed infatti l’Umberto sulla vicenda della casa è sempre rimasto molto defilato intuendo che, se qualcuno avesse mai sollevato la comparazione tra regali, non ne sarebbe uscito bene…

Dopo di che siamo a scene ordinarie di vita quotidiana. Ci siamo forse dimenticati di quello che abbiamo fatto noi e i nostri conoscenti per agevolare il parentado?

E allora è giusto anche immaginare e capirlo il Bossi con la Manuela che lo tormenta, che da anni gli rompe le palle con questo figli che sono piezzi e’ core: “Me lo sistemi si o no? Con tutti quei baluba che hai portano in Parlamento e nei consigli regionali, possibile che non puoi farmelo eleggere in Lombardia!”. E il povero Umberto o fa l’ictus definitivo o accetta di accontentare la Manuela purchè la smetta di rompere…

Allo stesso modo par di sentirla l’Elisabetta: “ Gianfry ma vuoi aiutalo sì o no il mio fratellone? Con tutto il potere che hai cosa ti costa? Guarda che, se non ti decidi, non te la do più o torno da Luciano!”. E il povero Gianfranco, infigato com’è fino alla punta dei capelli, cosa ha fatto? Lo stesso che avrebbe fatto ciascuno di noi se fosse infigato come lui…

Insomma a che pro discutere per mesi, tirare in ballo il servizi segreti e i depistaggi, immaginare manovre oscure, quando bastava riguardarsi un bel film di Totò o di Ciccio e Ingrassia.

 

 

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