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TANTE SARAH IN MEZZO A NOI

 

 

Ovvio che l’”orco” è come un pugno sullo stomaco: questo zio che strangola la nipote, colpevole di non essersi concessa, e la violenta da morta. Inevitabile la reazione di chi invoca la pena di morta, la castrazione; di chi lo esorta a suicidarsi.

Ma non possiamo nemmeno dimenticarci di Sarah, anzi delle tante Sarah che ci sono in mezzo a noi. Ragazzine fragili, immature; giovani donne che hanno come unico sogno, unico progetto di vita, l’evasione, la fuga dal paesello. Come passerotti ciechi che svolazzano senza méta perché nessuno gliel’ha indicata, nessuno ha fornito loro le coordinate.

Adesso le chiamano “grandi agenzie educative”. Sarebbero la scuola, la religione, lo stato, la famiglia, se volete ci mettiamo anche i partiti storici. Insomma quelle entità che, nei loro ambiti, tracciavano la rotta, educavano, indicavano valori e punti di riferimento. Tutte agenzie sull’orlo del fallimento, che hanno chiuso i battenti. Col risultato di rendere ciechi le passerotte come Sarah e i passerotti.

Troppe famiglie, in particolare. Famiglie dove – come ha scritto Carla Collicelli del Censis – “prevalgono figure genitoriali deboli e non autorevoli”. Genitori che, a loro volta, hanno già perso la rotta (a parte quella della palestra, delle vacanze, del tempo libero) e non sono dunque in grado di tracciarla per i figli.

A quel punto, incapaci di esistere come genitori, diventano libertari, anti-autoritari: lasciano i figli liberi, di uscire tutte le sere, di frequentare chiunque, di “farsi la propria vita”. E così i passerotti vanno a sbattere. Perché la prima cosa che ci chiedono i figli sono le regole, i principi, gli obiettivi. Mentre la cosa peggiore per loro e lasciarli senza una rotta. Al punto che dobbiamo capire e dire: meglio la rotta islamica, meglio il burqa del nulla. Meglio spingere una figlia a diventare suora di clausura che abbandonarla a se stessa.

Quei genitori islamici che vogliono coartare la volontà delle figlie, che vogliono imporre loro lo stile di vita e perfino il matrimonio arrivando ad usare la violenza, ci sembrano il peggio possibile. Ma loro, sia pure nella forma più distorta e inaccettabile per la nostra civiltà, si pongono l’obiettivo di educare le proprie figlie. Il peggio del peggio siamo noi quando rinunciamo completamente a farlo, per giunta ammantandoci da genitori liberal…

Così si moltiplicano i passerotti ciechi, le tante Sarah che vediamo in mezzo a noi. Che svolazzano e, ovviamente, non è detto che vadano a sbattere contro l’”orco”. Ma molto spesso vanno a sbattere contro un’esistenza insipida, una vita insulsa.

 

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