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SILVIO TRA ORGE E RICATTI

 Togliamo pure di mezzo quelle verifiche che sarebbero doverose, diamo per scontato che sia tutto vero e assodato ciò che racconta Ruby, la Noemi marocchina: nel dopo cena ad Arcore si fa il bunga bunga, solo lei vestita, tutte le altra donne nude e Berlusconi unico uomo presente. Conclusione: a Palazzo Chigi siede un vecchio satiro, un orgiastico eterossessuale (cioè interessato solo alle fanciulle e non anche ai fanciulli in fiore).

Sono abbastanza bacchettone per capire che tanti cittadini siano sdegnati e pensino che il vecchio satiro debba dimettersi da presidente del consiglio, dedicandosi così a tempo pieno al suo interesse preminente. Quando l’Italia era un Paese serio, quando Scalfaro schiaffeggiava le signore scollacciate, qualsiasi uomo politico sarebbe stato spazzato via al primo sentore di orge e festini.

Penso che il centrosinistra abbia ampia garanzia che Nichi Vendola sia un omosessuale, ma rigidamente monogamo, e che solo per questo possa accettare che governi la Puglia e partecipi alle primarie per designare il candidato premier. Che, se Nichi fosse anche lui orgiastico, varrebbero le stesse considerazioni fatte per Silvio. Magari la garanzia e l’assicurazione completa sulla monogamia gay potremmo averla solo se anche i dopo cena del governatore pugliese fossero resi di dominio pubblico come avviene per quelli del presidente del consiglio…

Aggiungo che sono bacchettone al punto di capire perfino quei cittadini che dovessero, non ostante tutto, preferire un eterosessuale orgiastico ad un omosessuale monogamo. Mica possiamo togliere il diritto di voto e di giudizio a chi non è politicamente corretto…

Comunque sia Repubblica (Giuseppe D’Avanzo) e Antonio Di Pietro non sono bacchettoni. Loro non sono come quei cittadini che pensano che Belusconi debba dimettersi perchè fa (farebbe) le orgie. Loro hanno il senso delle istituzioni. Per questo spiegano che il premier deve dimettersi perchè “è ricattabile”. Perchè – spiegano – è già successo con la D’Addario che donnine di facili costumi siano entrate a casa sua a fotografare e registrare: troppo materiale scottante che potrebbe, appunto, essere usato per un ricatto al capo del governo.

Questo ragionamento però non riesco proprio a seguirlo. Puoi infatti ricattare qualcuno solo se c’è di mezzo un segreto e gli dici: o mi paghi o lo rivelo. Ma vi pare che esistano ancora segreti sulla vita privata di Silvio che una Ruby o una D’Addario possano utilizzare come arma di ricatto? Direi proprio di no, sappiamo praticamente tutto. Ci manca solo una Monica che racconti se ce l’ha dritto come una spada o curvo come una scimitarra alla Bill Clinton…

E non ci sono segreti perchè Repubblica per prima ha messo in piazza tutto ma proprio tutto. Potremmo dire che proprio il quotidiano di Giuseppe D’Avanzo, grazie al suo giornalismo trasparente che nulla nasconde e tutto racconta, ha messo Berlusconi al riparo da qualunque possibile ricatto.

In conclusione non c’è alternativa: possiamo solo dire che Silvio deve andarsene perchè non accettiamo di avere un vecchio satiro al vertice di Palazzo Chigi; mentre non c’è spazio per i sepolcri imbiancati che si travestono da uomini delle istituzioni e si fingono angosciati all’idea che il premier sia ricattabile.

 

 



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