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LORO GLI ASSASSINI, NOI I COLPEVOLI

 

Saranno anche loro gli assassini materiali. Lo è di certo il marocchino che ha fatto strage di ciclisti a Lamezia Terme, è accusato di esserlo quello di Yara a Brembate. Ma i veri colpevoli, i mandati, siamo sicuramente noi italiani che abbiamo accettato che il nostro Paese sia divenuto un far west dove più sei violento meglio ci sguazzi.

Ovviamente è un’idiozia credere che gli istinti criminali appartengano solo agli stranieri e che quindi, nella fattispecie, basti rimandare a casa loro i marocchini per tornare ad essere sicuri a casa nostra.

Ma è altrettanto idiota evocare il razzismo (che si esplica nei fatti, non certo nelle parole) di fronte a quella che è una reazione umana e comprensibile, anche se fuorviante: si tenta cioè di esorcizzare la presenza di quelli istinti criminali, che appartengono anche a noi come a tutti gli uomini, attribuendone la paternità principale o addirittura esclusiva agli altri, cioè agli stranieri.

E’ un meccanismo che scatta ovunque, ad ogni latitudine e in qualunque Paese: sempre c’è la spinta (o la speranza) di attribuire all’altro il marcio che c’è anche in noi. E’ un meccanismo che (ai pochi che hanno voluto intenderlo) ha spiegato Freud oltre un secolo fa: la differenza non è negli istinti criminali, presenti in ciascun uomo; la differenza è nella capacità di esercitare o meno un controllo sugli istinti criminali.

E Freud chiama “civiltà” proprio la capacità di esercitare questo controllo. Capacità che viene indotta sia dalla cultura di una nazione che dalla deterrenza delle sue leggi (puntualmente applicate).

La cultura: ci basta entrare in Svizzera per migliorare il nostro senso civico, e non buttare nemmeno una carta per terra, perchè percepiamo di trovarci in un Paese serio ed ordinato. Basta che un immigrato entri in Italia per percepire di essere arrivato nel Bengodi dove una cultura da straccioni del solidarismo, in nome della pseudo umanità, consente ogni nefandezza agli italiani (pensiamo alle centinaia di migliaia di pensioni di invalidità fasulle) e di conseguenza anche agli stranieri.

Una classe politica incapace di emanare leggi serie e rigorose, imponendone il rispetto a tutti. Una magistratura che le applica solo se questo garantisce le luci della ribalta. ( Toghe che dovrebbero imparare la riservatezza dai genitori di Yara, e che invece sembrano andate a lezione di esibizionismo dai parenti di Sarah Scazzi…)

In un Paese così l’istinto criminale degli stranieri non viene certo inibito, al pari di quello degli italiani che infatti continuano ad innalzare la “linea della palma”… Ma non raccontiamocela diversa: i primi e veri colpevoli siamo noi che accettiamo, senza reagire, il progressivo degrado del nostro Paese.


 

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