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L’UNITA’ A STATUTO SPECIALE

 

 

 

Nelle nostre città della pianura veneta la notizia quasi non è arrivata o, comunque, è scivolata via. Eppure è una notizia clamorosa: nel senso che non c’è solo il comunello dei fagioli (Lamon) e nemmeno solo la Perla della Dolomiti (Cortina), ma c’è l’intera provincia di Belluno che ha chiesto ufficialmente di entrare in Trentino Alto Adige.

Ed il motivo di questa richiesta diventa chiaro a chiunque vada dove sono stato io la settimana scorsa, cioè al confine tra i due territori. Da una parte, nel Bellunese, vedi abitazioni private ben tenute ed altre meno; vedi bar e ristoranti arredati in modo decoroso, altri un po’ vecchiotti e trasandati; le strade sono così così. Transiti dal passo S. Pellegrino ed entri in Trentino, cioè in un altro mondo dove tutto è perfetto, tutto curatissimo dalle strade alle case ai locali pubblici. Perfino i sassi nei torrenti sembrano disposti ad arte da un arredatore dell’ambiente montano…

E non è, sia chiaro, che i bellunesi siano scugnizzi senza voglia di rimboccarsi le maniche e i trentini invece stakanovisti germanici. Sono identici, è sempre gente di montagna che lavora sodo, si alza presto la mattina e non conosce né lamenti né piagnistei. La differenza, enorme, vergognosa, la fanno i contributi pubblici che in Trentino vengono elargiti anche se fai la pipì. La differenza la fa lo Statuto Speciale che vige da una parte del S. Pellegrino e dall’altra no.

Questa è la spaccatura, la divisione che spezza letteralmente in due l’intero Paese: da una parte i cittadini di serie A che vivono nelle cinque regioni a Statuto Speciale; dall’altra quelli di serie B, i “negri” dei trasferimenti fiscali, che abitano il resto d’Italia.

Mi sembra arduo sostenere che questo colpo al cuore dell’unità nazionale l’abbia inferto la Lega col suo brodetto federalista che sta per arrivare. E’ palese che l’attentato l’hanno compiuto tutti i partiti della Prima e della Seconda Repubblica che hanno prima introdotto e poi mantenuto – oltre ogni ragionevole limite temporale – l’istituto dello Statuto Speciale. (E il torto della Lega è di essersi accodata al silenzio generale, propinandoci il brodetto e sorvolando sullo scandalo delle cinque regioni privilegiate).

Diventa così evidente quale sarebbe un’iniziativa concreta da annunciare il prossimo 17 Marzo, evitando il fiume di vuota e inconcludente retorica. Volessero evitarlo questo fiume, tutte le forze politiche – confortate da un messaggio alle Camere del presidente Napolitano – dovrebbero impegnarsi solennemente ad abolire l’ignominia dello Statuto Speciale; per cominciare così, concretamente, a costruire l’Unità d’Italia fin qui solo enunciata.

 

 

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