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IL PECCATO ORIGINALE DELLA LEGA

 

Il peccato originale della Lega emerge con tutta evidenze in questi giorni in cui l’emergenza profughi sta facendo saltare in aria il Carroccio nel Veneto: con il presidente Luca Zaia che è andato allo scontro con gli stessi amministratori locali del suo partito – il mitico Giancarlo Gentilini, i presidenti di provincia Muraro e Schneck, una pletora di sindaci – che di accoglienza ai profughi non vogliono sentir parlare.

Un peccato originale, un errore strategico di fondo, che consiste nella partecipazione di un partito territoriale al governo nazionale. Una scelta che porta a contraddizioni esplosive, come nel caso dei profughi: all’annuncio dei primi arrivi i leghisti padovani aveva cominciato subito a roccogliere le firme contro…Salvo rendersi conto che stavano raccogliendole contro il loro ministro degli Interni che aveva organizzato il piano di distribuzione dei nordafricani!

Quando entri nel governo nazionale ti capita anche di dover gestire l’emergenza profughi. Di dover dire ai tuoi amministratori locali e ai tuoi elettori – ai quali avevi promesso che avresti fermato l’invasione con ogni mezzo – che invece devono accogliere gli “invasori”. Diciamo che diventi fatalmente “complice” degli “invasori” stessi. Non fossi al governo nazionale i profughi arriverebbero tali e quali, ma tu potresti sdegnarti, tuonare, cavalcare fino in fondo la protesta e gridare: qui in Padania no paseran

Stesso discorso vale per i finanziamenti al Sud. E’ inevitabile che ci siano, è inevitabile varare piani per “il rilancio del Mezzogiorno, è inevitabile ripianare i deficit di Catania, di Palermo o della sanità calabrese. Ma se stai al governo ti tocca avvallarli e votarli con l’esecrazione dei tuoi elettori padani. Mentre se non ci stai diventi l’interprete del sacrosanto sdegno nordista e lo cavalci fino in fondo, cioè fin dentro le urne.

Ultimo esempio con il Maroni di ieri, di quand’era ministro del Welfare: ma chi glielo fa fare ad un partito territoriale di assumersi la responsabilità di un provvedimento, comunque impopolare, come l’aumento dell’età pensionabile? Sono fatti, provvedimenti, di cui deve farsi carico il governo nazionale. Tu Lega Nord, come dice il nome, devi pensare ad ottenere il massimo per il territorio che hai scelto di rappresentare. E hai tutto l’interesse a star fuori dai provvedimenti di carattere generale.

In breve la Lega doveva imparare dalla piccola Wolkspartei che, con la sua pattuglia di parlamentari nazionali, ha strappato di tutto e di più a favore del Sud Tirolo, ha votato in cambio con questa o quella maggioranza di governo nazionale; ma mai si è sognata di chiedere in sottosegretario, perché ha capito che non era in caso di farsi invischiare dagli italiani. La lega invece si è fatta invischiare sia dagli italiani che – cosa imperdonabile per i suoi elettori – anche dai sudisti.

L’altro esempio europeo è quello degli autonomisti catalani. Fortissimi sul loro territorio, dove controllano tutto a partire dalle banche. Capaci di ottenere la totale autonomia della Catalogna. Di eleggere falangi di parlamentari nazionali, ma attentissimi a non entrare mai in alcun governo spagnolo né con i popolari né con i socialisti.

Così oggi per la Lega l’alternativa non è quella di rompere l’alleanza con Berlusconi, magari per tornare ad essere “costola della sinistra”. Si tratta invece di emendarsi dal peccato originale, cioè di capire che un partito territoriale ha tutto da perdere se entra in modo organico in un qualsiasi governo nazionale: perchè tradisce la sua missione e i suoi elettori.

 

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