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EURO PEGGIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

 

 

Il crollo delle borse, la crisi finanziaria, l’attacco all’euro. Cosa succede? Qual’è l’elemento critico del sistema? E’ tutta colpa di Berlusconi e Tremonti che – Bersani insiste – devono fare un passo indietro? E come mai le borse crollano anche altrove, anche a Parigi e Francoforte?

Il fulcro della debolezza l’ha individuato Luca Ricolfi con un’analogia che, una volta letta, sembra ovvia. Ma nessuno l’aveva formulata prima, quindi, sarà anche ovvia, ma nello stesso tempo è geniale: “L’edificio dell’euro non funziona – ha scritto Ricolfi nel fondo di ieri su La Stampa – per gli stessi motivi per cui non ha funzionato l’unità d’Italia”.

Chiaro ed evidente, dopo che lui te lo spiega osservando: “Quando si impone un mercato e una moneta unica a territori che hanno enormi divari di produttività, di modernizzazione, di cultura civica, solo un processo di convergenza economica e sociale accelerata può evitare la formazione di squilibri drammatici. L’unificazione monetaria, infatti, sopprime l’unico meccanismo di riequilibrio incisivo, ossia la svalutazione della moneta nazionale. Private della possibilità di svalutare, le economie deboli tendono ad importare più di quanto esportino, ad accumulare deficit e debiti pubblici sempre più grandi per potersi permettere un tenore di vita che va al di là di ciò che il Paese effettivamente produce”.

Questo percorso di modernizzazione accelerata è stato compiuto – spiega sempre Ricolfi – solo dalla Germania orientale nell’ambito della riunificazione tedesca. Mentre “le economie deboli del Mediterraneo – Italia, Spagna, Grecia, Portogallo – sono entrate tutte nll’euro, ma ben poco hanno fatto per meritarsi l’apparteneneza all’eurozona. Un processo molto simile a quello che, nell’Italia repubblicana, ha fatto fallire tutti i tentativi di annullare il divario tra Nord e Sud del Paese”.

“Con una differenza importante – prosegue l’editorialista de La Stampa – che non esistendo un mercato dei titoli di Stato delle Regioni, le nostre nove regioni in deficit (Lazio più tutto il Sud) hanno potuto mascherare il loro status di territorio-cicala molto più a lungo di quanto siano riusciti a fare Grecia, Portogallo, Spagna e Italia”.

Mi permetto di lasciavi queste osservazioni di Luca Ricolfi come riflessione a cavallo del Ferragosto, con una sola piccola aggiunta. L’Euro è peggio ancora dell’unità di Italia, perchè nel caso dell’unificazione del nostro Paese esisteva anche un’unità politica, un governo, che ha fallito completamente ma che – almeno in teoria – aveva gli strumenti per riuscire (come la Gemania con l’unificazione tedesca); mentre nel caso dell’euro, dell’unione monetaria europea, quest’unione politica, questo governo, nemmeno esiste. E quindi la follia è stata completa fin dall’inizio.

 

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