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NON SI VIVE DI SOLE TASSE

 Non si vive di sole tasse. Questo è l’equivoco di fondo del governo Monti. Non c’è dubbio che la funzione essenziale del nuovo esecutivo sia appunto questa: ramazzare risorse in ogni modo possibile, reintroducendo l’Ici o con la patrimoniale o con l’Iva o qualunque altro intervento utile ad aumentare il gettito fiscale.

Ma è un puro tampone, che avrà il solo effetto di prolungare l’agonia del Paese. Non solo perchè servono tagli strutturali di spesa, senza i quali qualunque nuovo introito viene fagocitato nello spazio di un mattino. Anche, e soprattutto, perchè ogni settore si tiene: è molto riduttivo infatti pensare unicamente al governo dell’economia, a risistemare i conti pubblici, ignorando altre cause remote eppure determinanti nel dissesto.

Da decenni, ad esempio, si invoca la riforma della giustizia civile che, a causa dei suoi tempi bibblici, tutti sanno essere la ragione determinante dei mancati investimenti stranieri nel nostro Paese. Vi risulta che Mario Monti abbia dedicato una sola parola allo stato della giustizia?

Più clamoroso ancora è che il Professore che guida, come molti hanno scritto, il Governo dei Professori non abbia detto una sola parola sullo stato della scuola. Almeno lui e i suoi colleghi bocconiani non possono infatti ignorare che questo è il tema cruciale per il futuro del Paese.

Non possiamo infatti competere sul mercato globale grazie al costo della manodopera generica, dove l’offerta di altri Paesi è insostenibile. Possiamo e dobbiamo competere solamente con l’istruzione, la preparazione professionale, la cultura in senso lato, dove oggi siamo invece allo sbando. Allo sbando al punto che i laureati italiani trovano meno lavoro ancora dei non laureati. E nulla più di questo dato certifica il fallimento della scuola italiana: quando la laurea, il titolo di studio, diventano, appunto, un handicap invece che un vantaggio per trovare lavoro.

Eppure la scuola e l’università sono completamente assenti dal programma di governo di SuperMario.

Guardando all’esito delle elezioni spagnole, vien da pensare che qui – se ci avessero fatto votare – sarebbe successo esattamente lo stesso: trionfo dell’opposizione e Bersani premier con una solida maggioranza alla Rajoy, Berlusconi e il Pdl distrutti proprio come i socialisti di Zapatero.

Che il governo Monti sia servito a salvare il culo del Cavaliere? Più probabile, come scrive Panebinco, che serva ad avere il tempo di ricostituire un grande polo di centro; per cui il berlusconismo alla fine sarà stato solo una lunga parentesi tra la morte della Dc e la sua rinascita…

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